di GIANPIERO TAVERNITI
Nel giorno della Shoah, nel giorno del ricordo delle aberranti atrocità, stermini di massa, causati dal binomio nazi-fascismo, ci si unisce, si ricordano sacrifici, stermini, pratiche inumane di penitenza nei confronti dei diversi, secondo chi praticava e adottava leggi razziali contro ebrei, omosessuali e tutti coloro che non appoggiavano totalitarismo indegni, che oggi possiamo solo allontanare con il ricordo affinche tutto trascorso, in quella fase storica, non avvenga più neanche lontanamente. Ricordare, condannare con il ricordo, con la cultura della dignità umana, schiacciata da sete di potere, in nome di una differenza di razza, circostanze storiche da ricordare, al pari di quelle create e generate dalla macchina sterminatrice comunista, nei gulag russi, fino ad arrivare in territorio italiano, nelle famigerate e indegne foibe titiane, dove la dignità e la vita umana di tanti nostri fratelli italiani, veniva gettata in queste canalizzazioni sotterranee, dove esisteva solo una certezza, quella di morire.
La riscoperta, la cultura del ricordo, dovranno essere l’emancipazione del popolo italico, l’emancipazione univoca di ricordare tutti, allo stesso modo, con la stessa dignità, cercando di finirla una volta per tutti, di differenziare una data, che non solo non ci dia l’opportuna dignità, ma ci ponga ad essere diversi nel ricordo, di qualche cosa di atroce, che il passato purtroppo ci ha donato, un risultato comune, che non si è differenziato nel bene, in base in cui si credeva e si lottava, tutti sono stati sterminati e tutti dovranno essere ricordati in una comune e dignitosa data, di tutte le vittime delle dittature, indifferentemente esse provengano da nazismi, fascismi e comunismi, l’unica cosa che li accomuna è l’indegno risultato di aver calpestato una vita umana che Dio, ci da e che nessuno ha il diritto di toglierci, sia se crede o non crede a una ideologia, a un modo di vivere o a altro.
La dignità si riconquista, nell’accumunarsi assieme, in un unico giorno, che almeno nel ricordo non crei differenze inutili e strumentali, che creino danni nelle comunità e nelle menti della gente, che indipendentemente vinceranno, solo quando ricorderanno i fratelli e le indegne cause scatenanti, non il 27 gennaio , delle vittime del nazi-fascismo e il 10 febbraio, in quelle degli infoibati italiani, procurato dal comunismo titiano, ma in un'altra data che unira’ tutti nel ricordo e solo tutti assieme potremo ripudiare ogni forma di razzismo, violenza etnica e pulizia, per una volta senza essere divisi e deboli, chi sta da una parte o dall’altra, sempre sbagliando, perché sara’ la storia e gli errori da ripudiare e condannare , a insegnarci che solo assieme che non potremo assolutamente compiere piu’ errori atroci e violenti.Solo l’unita’ nel ricordarli tutti in una unica data, ci dara’ la forza dell’unione di difendere la dignita’ umana e la vita dell’individuo da ogni sofisticazione politica o ideologica , dannosa , che di certo nel suo nefasto effetto, non e’ importante da quale colore essa provenga. Uniti nel ricordo di tutte le vittime di ogni Olocausto di ogni dittatura passata, sarà la conquista dignitosa dell'emancipazione garante di calpestare e allontanare il passato con le sue atrocità contro l'essere umano.
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