C'E' attesa per l'evento di martedì 10 dicembre a Catanzaro dedicato a Giosetta Fioroni, passata alla storia come "la ragazza di Piazza del Popolo".
Alle 19, presso il complesso monumentale del San Giovanni, sarà proiettato il documentario “Giosetta Fioroni. Pop sentimentale”, che racconta la storia dell'artista, la cui opera è stata di recente riscoperta.
L'appuntamento è stato promosso dall'assessore alla Cultura del comune di Catanzaro, Ivan Cardamone, in collaborazione con 4Culture, su imput di Piero Mascitti, presente in sala per illustrare il lavoro cinematografico prodotto da 3D Produzioni per Sky Arte, già presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma e selezionato ai David di Donatello. Con lui la sceneggiatrice, la giornalista Sabina Fedeli, che, a sua volta, contribuirà ad accendere i riflettori sulla figura di un’artista tra le più riconosciute in ambito internazionale.
Il film, realizzato con la collaborazione dell'Istituto Luce, ripercorre la vita d'artista di Giosetta Fioroni attraverso racconti e testimonianze tra Roma, Mosca, Parigi, Milano fino alla città di Catanzaro, dove sono state esposte alcune sue opere, oltre a rendere omaggio anche al legame sentimentale dell’artista con lo scrittore Goffredo Parise, insieme al quale attraversò con leggerezza e lucidità i conflitti sociali e ideologici di quegli anni.
L’incontro di martedì vuole rappresentare il primo di una serie di appuntamenti ideati dall'assessore Cardamone, insieme a Piero Mascitti, per arricchire la programmazione culturale al Complesso San Giovanni e offrire momenti di dibattito e approfondimento aperti anche alla partecipazione dei più giovani”.
Nell'occasione Piero Mascitti offrirà ai visitatori l'occasione di ammirare il presepe realizzato da Fioroni (giù in foto)
Di seguito un breve racconto scritto da Piero Mascitti:
Il ricordo della mia infanzia mi lega al presepe, che ha da sempre suscitato in me un sentimento profondo e nostalgico per la fami- glia che non ho avuto.
Mia madre viveva lontano ed era troppo impegnata a lavorare per occuparsi di me; mio padre non mi ha mai accettato.
Sono nato e cresciuto in una citta` calabrese. Vivevo in un quartiere popolare, in una casa popolare, di quelle calde d’estate e fredde d’inverno, senza riscaldamento.
I miei piccoli risparmi di bambino erano dedicati al presepe: nei grandi magazzini comperavo le statuine, alle bancarelle sceglievo i muschi ed il sughero provenienti dagli alberi della mia terra.
Poi, tutto da solo, facevo il mio presepe.
Nella simmetria e reciprocita` degli affetti protetti e quieti della Ma- donna, San Giuseppe e Gesu` Bambino esorcizzavo le mie paure, colmavo il vuoto, costruivo la mia famiglia. E quando accendevo le lucine, la casa sembrava meno fredda.
Il presepe e` sempre stato per me un luogo di creativita` e fantasia. Forse proprio il bambino che e` in me mi ha spinto a proporre all’ami- ca Giosetta di creare presepi che mi riportassero alla mia infanzia. L’ho poi esortata a chiedere ai suoi amici scrittori di raccontare i suoi presepi.
Questi autori, da me letti e amati fin da giovanissimo, sono stati tra i miei compagni preferiti della mia adolescenza solitaria.
Anche nella piu` modesta delle case di uno dei tanti Sud del mondo, se a Natale ci sono un libro ed un presepe, un bambino puo` essere felice.
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