di STEFANIA PAPALEO
"Presto correte, c'è un giovane che sta malissimo, è in shock anafilattico". "Non c'è nessuno che può accompagnarlo al pronto soccorso? Noi non abbiamo ambulanze disponibili su Catanzaro". "Certo che no, non possiamo toccarlo, si trova per terra". "Allora ne manderò una, ma arriverà da molto lontano".
Così un giovane catanzarese ha rischiato di morire in pieno giorno e in pieno centro, allungando l'elenco delle vittime di una sanità agonizzante che nessuno - commissari compresi - è riuscita ancora a rianimare, se non fosse stato per l'immediato intervento di un medico di passaggio che lo ha messo in sicurezza adottando la procedura "GOLD MINUTE", procedura clinica usata in ambito sanitario militare US Navy.
L'episodio si è verificato questa mattina in via Indipendenza, in prossimità della Procura della Repubblica di Catanzaro, all'interno della farmacia Sestito, dove il giovane era entrato per un malore improvviso, andando subito dopo in schok anafilattico. Da lì l'Immediata richiesta di aiuto a un medico di passaggio, il dottore Pasquale Montilla, che ha proceduto alla somministrazione di farmaci salvavita stabilizzando il paziente con valutazione dei parametri vitali in attesa del 118, che, tuttavia, chiamato dallo stesso medico ha comunicato l'impossibilità di un tempestivo intervento, non avendo disponibilità di autoambulanze tra il centro della città e il quartiere Lido, nonostante fosse stato classificato come codice rosso.
A quel punto, passando i minuti, il dottore Montilla ha proceduto a stabilizzare il paziente con rapido incannulamento venoso, somministrazione di farmaci salvavita e ossigenoterapia ad alto flusso, prima di essere praticato in urgenza un Ecg con sistema di telemedicina digitale. Dopo 20 minuti, dunque, l'arrivo dell'ambulanza, per trasportare il giovane in ospedale, lasciando dietro di sè una scia di indignazione per una mala sanità che, a braccetto con la mala politica, sta affossando sempre di più la Calabria, a tutto danno degli inerti cittadini che la stanno pagando a caro prezzo sulla propria pelle.
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