Ieri mattina gli studenti delle classi prime dell'Indirizzo scienze umane ed economico-sociale dell' IIS De Nobili si sono recati, accompagnati dai loro docenti, presso il teatro Comunale per assistere allo spettacolo teatrale “Giovanni e Paolo, gli antieroi”.
Lo spettacolo, programmato non a caso in concomitanza della “Giornata della memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, è riuscito ad attrarre l’attenzione e a suscitare interesse nei presenti in ragione non solo del suo riferirsi a eventi e a personaggi così noti da essere oggetto costante di riflessioni, celebrazioni e spettacoli, e inesauribile fonte di ispirazione nell’azione quotidiana di quanti operano per la legalità e la lotta alle mafie, istituzioni e agenzie educative in primis, ma anche grazie alla sua peculiare struttura drammatica.
Questa risulta intessuta di testimonianze dirette delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, nonché originalmente incentrata su un enigmatico personaggio di fantasia, il reale protagonista della rappresentazione, che ha il compito di introdurre un elemento di straniamento all’interno di una scenografia ordinaria in cui i due magistrati compaiono al lavoro, affaccendati sulle carte del futuro maxi processo di Palermo, tra riflessioni impegnate sul senso del loro lavoro e qualche amichevole chiacchiera per stemperare il clima.
Ai ragazzi che vi hanno preso parte, l’Istituto “De Nobili” rappresentato dal dirigente Angelo Gagliardi , ha offerto l’ennesima opportunità di godere di un evento in cui l’arte ha incontrato la cultura della legalità, legandosi a filo doppio con essa, per farsi portavoce autorevole di valori condivisi e per ravvivare il ricordo delle vittime, specialmente di quelle che vengono definite “innocenti”, aggettivo che, come ha ricordato lo stesso autore e regista Passafaro, non smette di tormentare le nostre coscienze, se è vero – com’è vero – che la lotta alle mafie passa attraverso l’impegno di ciascuno di noi, quotidianamente, e ci chiama alla memoria e all’azione, senza dimenticare che la mafia inizia dalla nostra vita di tutti i giorni, con i piccoli favoritismi, per giungere, grazie a una mentalità condivisa e non combattuta, alle grandi stragi.
Al termine dello spettacolo, gli attori e il regista hanno avviato, con insegnanti e studenti, un costruttivo e vivace dibattito sui temi e sulla natura delle soluzione sceniche o sulla caratterizzazione dei personaggi, che ha visto protagonisti interessati e partecipi i nostri ragazzi, mediante interventi e riflessioni spesso profonde ed emozionate.
Poi, i ragazzi sono rientrati a scuola, per riprendere le lezioni, ma arricchiti del tesoro più durevole: l’arte che diviene memoria.
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