Ines Calio', archeologa e presidente di Archeoclub Girifalco, l'associazione che ha portato alla luce gli scavi nel sito di San Vincenzo stigmatizza l'operato dell'asssessore Elisabetta Sestito
01 aprile 2022 17:12di INES CALIO'*
Il Comune di Girifalco ospita alcune ricercatrici dell’Università della Sorbona di Parigi che hanno richiesto di poter visionare e studiare i reperti archeologici ritrovati in località San Vincenzo. Tale visita costituisce sicuramente motivo di grande orgoglio per l’intera comunità ma non un vanto per l’assessore alla cultura di Girifalco che ha pensato bene di non invitare chi ha reso possibile questi ritrovamenti, l’associazione Archeoclub di Girifalco. Un fatto questo, che appare ancor più grave se si pensa che in passato, le ricercatrici francesi siano già venute nel nostro paese per effettuare degli studi archeologici.
Disponibilità, senso di comunità e collaborazione non sono mai mancate al gruppo Archeoclub di Girifalco che, da anni si prodiga per scoprire e salvaguardare la bellezza culturale ed archeologica dei nostri luoghi. Un gruppo che negli anni, è cresciuto grazie solo ed esclusivamente alle proprie forze e che ad oggi, conta un delegato nazionale presso l’Archeoclub d’Italia. La nostra passione ci ha consentito di scoprire aspetti del tutto nuovi delle nostre radici, dei luoghi in cui viviamo; la nostra determinazione ci ha permesso di mantenerli ancora vivi.
Alla luce dei fatti, la nostra associazione esprime profondo rammarico per l’indifferenza dimostrata da un rappresentante delle istituzioni, nello specifico l’assessore alla cultura Elisabetta Sestito, la quale ama parlare sempre di “…Magia della Cultura”.
In effetti, i reperti archeologici che hanno destato l’attenzione della comunità ebraica, di studiosi, di ricercatori stranieri, si trovano nei locali dell’ex biblioteca comunale per magia. Ed ancora, è solo per magia che il sito archeologico dal quale provengono questi reperti, viene puntualmente preservato e ripulito.
A nostro avviso, si parla di “Magia della Cultura” quando l’impegno, la condivisione e la collaborazione fanno rete, affinchè un’intera comunità sia resa consapevole e partecipe delle bellezze che la circondano.
La nostra Associazione ha sempre dimostrato di perseguire questi nobili fini, ma a quanto pare, chi ci amministra non ha gli stessi intenti. Ci stracciamo le vesti per poter ospitare un festival sconosciuto in tutta Italia, investiamo denaro pubblico per “letture” che coprono ogni stagione dell’anno, ci affidiamo alla preghiera del “Murales” per promuovere amore, legalità e cultura.
Ma non valorizziamo l’operato di circa 30 persone che studiano, esplorano, valorizzano i nostri luoghi;
hanno voglia di crescere, di imparare e non hanno paura di sporcarsi le mani nella terra.
*Archelologa, presidente dell'Archeoclub d'Italia - Girifalco
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