Girifalco. Dopo 79 giorni l'infermiere Ziparo torna a casa. La figlia: "Grazie per avermi ridato mio papà"

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Finisce l'odissea Covid per Mimmo Ziparo
  07 febbraio 2021 19:16

di MASSIMO PINNA

Per Domenico Paolo Ziparo, qui a Girifalco per tutti Mimmo, infermiere al Pugliese Ciaccio, finisce un incubo. Un incubo chiamato Covid e durato 79 giorni. Durante i quali tanti sono stati i momenti bui, ma in questi giorni finalmente ha rivesto la luce. Che per Mimmo ha di certo le sembianze, il volto, le carezze e gli abbracci di sua moglie, di suo figlio e di sua figlia, Erica.

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“Dopo 79 giorni dalla positività al Covid 19 di mio padre infermiere professionale presso il reparto di Medicina Generale dall'ospedale Pugliese Ciaccio ritengo doveroso – afferma Erica - fare dei ringraziamenti. Era il 17 novembre 2020 - racconta - quando tutto iniziò, ma la situazione precipitò il successivo 25 novembre. Immediatamente contattai il 118 che mi fecero attivare l'Usca. Non ho modo di ringraziare il dottore Domenico Sinopoli per aver capito subito la gravità della situazione: grazie alla sua professionalità, umanità e disponibilità posso definirlo un angelo. Arrivato il 118 mio padre viene trasferito all'ospedale Pugliese Ciaccio in gravi condizioni, per mio padre é stato subito disposto il ricovero in Malattie Infettive dell'ospedale Pugliese Ciaccio con diagnosi Covid 19 più sepsi e valori tutti sballati. Iniziano da qui giorni duri, intensi, uniti tutti insieme alla speranza e alle preghiere. Dopo tantissimi giorni iniziarono i piccoli passi, la saturazione piano piano aumentava e gli alti flussi diminuivano e i globuli bianchi poco alla volta si normalizzavano. Finalmente dopo 30 giorni mio padre esce dalla fase critica. Con tanta gioia voglio ringraziare l'equipe di Malattie infettive dell'ospedale Pugliese Ciaccio per le amorevoli cure e attenzioni prestate con professionalità e sensibilità nei confronti di mio padre Ziparo Domenico Paolo. Un particolare ringraziamento va al primario Lucio Cosco”.

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“Se mio padre è con noi – aggiunge - e tutto merito della sua professionalità. Infinita gratitudine va poi ai medici, gli infermieri, gli oss e i fisioterapisti della Clinica San Vitaliano di Catanzaro dove mio padre è stato ricoverato per un mese di riabilitazione cardio - polmonare. Ringrazio di cuore il Direttore Sanitario Lazzaro per la pazienza, professionalità e per tutto l'amore che dedica al suo lavoro. Soprattutto grazie per la disponibilità ogni qualvolta che chiamavo per essere notiziata sulla salute di mio padre. Ringrazio i colleghi e medici del Reparto di Medicina Generale dell'ospedale Pugliese Ciaccio dove papà lavora e dove si è ammalato per essergli stati sempre vicini dal momento più brutto a quello più bello. Ringrazio Enzo Lacroce per tutto la sua disponibilità in ogni momento della giornata. Un ringraziamento particolare lo voglio fare al dottore Giuseppe Stranieri e al dottore Giuseppe Muccari due medici ma soprattutto due amici che non mi hanno mai lasciata sola in questi 79 giorni, sempre pronti ad aiutarmi in qualsiasi mia richiesta e che mi hanno fatto capire quanta stima ed affetto hanno verso il mio papà”.

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“Due medici – sottolinea - che non ho modo di ringraziare perché ogni parola è vana. Voglio ringraziare tutti i miei veri amici sempre presenti in qualsiasi ora e che non mi hanno lasciata da sola. E non per ultimo voglio ringraziare il mio amico "fratello" che dal primo giorno mi ha fatto capire e comprendere il vero valore della vita. Non dimenticherò mai la frase che mi disse nel giorno che papà era in gravi condizioni la frase era questa:" si piangono i morti non i vivi" vedrai che andrà tutto bene”.

“All'inizio non ci credevo e non capivo ma oggi posso dirti pubblicamente Grazie. Grazie perché mi hai sempre capita e non giudicata e grazie per la tua presenza - conclude Erica - questo nemico invisibile ha sconvolto le vite di tutti noi. Ma ci ha insegnato ad apprezzare il vero valore della vita che certamente non sono le cose materiali".

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