Girifalco, il Comune vuole tagliare 86 mila piante nel bosco: si mobilitano le associazioni

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Il bosco Rimitello in grave pericolo

Il Circolo Legambiente, l'Archeoclub Toco-Carìa, il Corpo Forestale Volontario hanno da subito denunciato che l’intento di questa Amministrazione era di tagliare i boschi di castagno.

  04 settembre 2024 13:26

L’Amministrazione comunale di Girifalco ha presentato il piano di gestione forestale per l’approvazione in Consiglio Comunale di giorno 06 settembre 2024.

"Il Piano non è stato partecipato, le associazioni locali non sono state coinvolte nel processo, come promesso dal Sindaco in un precedente incontro".

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Il Circolo Legambiente, l'Archeoclub Toco-Carìa, il Corpo Forestale Volontario hanno da subito denunciato che l’intento di questa Amministrazione era di tagliare i boschi di castagno.

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"Oggi tutto ciò si è rilevato vero - denunciano - il Piano di Gestione Forestale (PGF) ha un obiettivo principale: tagliare a raso 86 ettari di castagno su 136 totali, ovvero oltre il 63%, oltre a 10 ettari di conifere su 14,5, praticamente la totalità di queste".

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Il Comune di Girifalco possiede 377,85 ettari di boschi, che è una porzione non grande, il Comune ha una estensione di 43 kmq (4.300 ettari).

"Sarebbe stato opportuno salvaguardare- scrivono - la parte pubblica del territorio (meno del 9% di tutto il Comune).
Invece, si è stabilito di tagliare a raso 860.000 mq di bosco di castagno (12 campi di calcio), e circa 86mila piante.
Per i boschi di conifere è previsto".

"Gli interventi indicati non hanno - sottolineano - lo scopo di procedere a un ordinamento colturale dei rimboschimenti, per mantenere costanti nel tempo le utilizzazioni, bensì di assecondare attraverso modificazioni strutturali i processi di "rinaturalizzazione" che dovrebbero determinare, in un futuro più o meno prossimo, l'assegnazione di queste superfici a classi colturali differenti.“
L’intervento di "rinaturalizzazione" interessa 10 ettari su 45,5 Ha (31+14,5). Inoltre, lo studio evidenzia come i nostri boschi di castagno hanno vita media prossima ai 50 anni, non sono giovanissimi. E i boschi giovani non sono boschi con grande biodiversità. Le foreste secolari sono ricche di patrimonio naturale.

"Giova far presente che - aggiungono - si rapporta il prelievo di oltre il 60% del bosco di castagno sulla massa totale del bosco. Sarebbe come dire mi taglio la mano destra che pesa poco rispetto a tutto il corpo. Cogliamo l’occasione per riportare quanto suggerito oltre un anno fa, ovvero che in un momento storico in cui si combatte contro il surriscaldamento climatico e si dà priorità alla protezione degli ecosistemi naturali, preservando gli habitat di milioni di forme di vita, è obbligatoria una gestione dei boschi regolamentata".

“Chiediamo che vengano tutelati contemporaneamente gli aspetti economici e ambientali al fine di promuovere lo sviluppo delle attività legate all'apicoltura, alla raccolta di funghi, al turismo e agli sport montani”.
Quest’anno, che non è stato un anno eccezionale, non vi è stata una fioritura primaverile idonea per la produzione di miele. Gli apicoltori hanno confidato nel miele “estivo”, ovvero il castagno. Se anche questo dovesse scomparire per taglio, questi dovranno chiudere le attività".

"Cui prodest? Ci chiediamo - in conclusione - il Comune di Girifalco non ha esigenze di cassa, il bosco non è MALATO, allora perché tagliarlo a raso? Chi trarrà vantaggio da tutto questo?

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