Girifalco, interviene l'ex vicesindaco. Siniscalco: "L'ex sindaco agiva ormai da solo, slegato da ogni logica democratica. Il commissario Pino farà bene"

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images Girifalco, interviene l'ex vicesindaco. Siniscalco: "L'ex sindaco agiva ormai da solo, slegato da ogni logica democratica. Il commissario Pino farà bene"
Maurizio Siniscalco
  03 maggio 2020 13:55

“La giunta e il sindaco ormai operavano senza nessun confronto. Bene farà, fino al voto, il commissario Costanza Pino, responsabile della protezione civile provinciale per contro della Prefettura”.

Maurizio Siniscalco, ex vicesindaco di Girifalco, commenta il momento storico di Girifalco, dopo la crisi determinata anche dalle sue dimissioni da consigliere, crisi risolta con l’arrivo della dottoressa Pino.

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Sulla quale, Siniscalco dice subito “certamente, se la preoccupazione di molti è l’emergenza COVID mi sento sollevato dalla nomina, alla guida dell’Ente comunale, del Vice Prefetto Costanza Pino, funzionario di lunga carriera e in questo periodo storico Responsabile della Protezione Civile per la Provincia di Catanzaro, quindi sicuramente la persona più edotta sulle problematiche che attengono al delicato momento. Dirò di più, essa fu già con noi nel 2010-11 e fece finanziare il palatenda di via Boccaccio, ancora oggi incompleto, nonostante le attenzioni che NOI abbiamo rivolto in questi 5 anni. Quindi una persona, in possesso di prerogative che le danno facoltà di procedere celermente (accorpa a sé il ruolo di giunta e consiglio comunale), che ama il territorio e sa bene come promuoverne il miglioramento”.

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Dopo di che, commentando la fine di questa consiliatura che comunque era giunta alla sua scadenza naturale, coronavirus permettendo, Siniscalco commenta gli ultimi passaggi che hanno portato alle dimissioni. “Disarmante è la scarsa considerazione del primo cittadino verso il consiglio comunale che non veniva investito di alcun problema. Anzi, unica occasione è stata la convocazione di una riunione per decidere i criteri di distribuzione dei soldi inviati dal Governo per le prime necessità ed in tale occasione - riscontratasi una volontà maggioritaria di procedere a distribuire dette somme esclusivamente attraverso buoni spesa erogati direttamente dal Comune - il sindaco esternava con ogni mezzo mediatico la sua contrarietà, avendo proposto, invano, una diversa modalità di ripartizione dei fondi e sostenendo che trattavasi di un voto contro di lui. Ciò sicuramente faceva trasparire una scarsa considerazione del confronto democratico”.

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Sottolineando come dopo questo evento, “Il vuoto!! Appena dichiarata l’emergenza – spiega Siniscalco - il COC, centro operativo comunale, che è un organismo di coordinamento delle attività di protezione civile nel territorio, di cui facevano parte, tra gli altri, PROCIV e PROLOCO - sempre esemplari nella loro azione di supporto alla comunità – non si degnava di effettuare alcuna riunione periodica (come succede per tutte le unità di crisi) e, dopo 2 mesi, quando ormai la situazione emergenziale poteva definirsi ben circoscritta e sotto controllo, procedeva, in assoluta autonomia, ad affiancare agli ignari membri del COC un’altra associazione, generando malcontento, se non altro, per il metodo, perché - ben venga, sia chiaro, l’impegno di tutto il mondo associativo - chi da 2 mesi si sacrificava per la comunità meritava di essere consultato”.

E ancora, dopo altri due mesi di silenzio, arriviamo a fine aprile. Laddove, “il sindaco, dichiarandosi consapevole di non avere una maggioranza ma, stante l’emergenza, manifestando la volontà di “andare avanti” e rimanere al suo posto, asserendo di aver lavorato tanto nei mesi di marzo e aprile, approvando il bilancio, approvando progetti esecutivi, strade, ponti e lavori cementizi di ogni natura. Tutto ciò, pur cosciente di non avere i numeri ma senza mai degnarsi di chiedere un contributo ai consiglieri e si badi che, nei 5 anni, la maggioranza ne ha persi 4 su 8”. Insomma, dalle parole del sindaco, Siniscalco, ha inteso che “nell’imponente lavoro progettuale che il sindaco descriveva c’era una intensa caratterizzazione politico amministrativa, su cui ripeto solo lui stabiliva le condizioni".

"Persino sull’idea - aggiunge - sollecitata da noi consiglieri comunali di aiutare le partite IVA e gli autonomi, scaturita nell’unico incontro avuto per i buoni alimentari, il Sindaco dichiarava di voler procedere autonomamente secondo criteri decisi in forma autocratica! Quindi perché dare fiducia?”. In sostanza, “la giunta stava operando con libero arbitrio, senza tener conto di chi comunque è abituato ad ascoltare la voce dei cittadini e riportarne le istanze. Il momento storico, con gli uffici chiusi e le ridotte attività, limitava certamente la funzione propositiva di noi consiglieri. Pertanto, nell’esercizio del mio ruolo, ho quindi deciso di sfiduciare la giunta, facendo sostituire il sindaco da un commissario prefettizio. Posso aver sbagliato, me lo dirà il tempo!! Una scelta affatto indolore - spiega anzi, ancor più sofferta ma motivata da una esigenza di ristabilire regole democratiche ed imparziali che non consentivano di perseguire altre vie, in ragione del sistema elettorale vigente”.

Siniscalco, conclude dichiarandosi “convinto di non aver compromesso in alcun modo l’interesse generale dei miei concittadini o di aver tradito la fiducia da loro accordatami, ma ripeto, il tempo darà contezza. Auguro a tutti noi un rapido ritorno alla normalità!”.

 

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