Girifalco. L'ex consigliere Signorello contro l'ex sindaco: “Chiacchiere social a parte, l’ex giunta responsabile di un bilancio cieco alle esigenze dei cittadini”

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Il municipio di Girifalco

L'intervista a Teresa Signorello che stigmatizza l'assenza di misure adeguate per affrontare la Fase 2

  24 maggio 2020 18:47

di MASSIMO PINNA

Dal 18 maggio ha avuto inizio la "fase due". “Tra mille difficoltà, le attività commerciali della nostra cittadina – afferma Teresa Signorello, ex consigliere comunale di Girifalco- hanno rialzato la saracinesca, ma con la spada di Damocle della baraonda economica pendente sulle loro insegne”.

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Teresa Signorello, ci illustri i dati che sostanziano questa pesante denuncia delle mancanze dell’ex giunta Cristofaro

“L'incertezza è stata rinvigorita da una programmazione economica del tutto cieca partorita dalla appena uscita amministrazione. Il bilancio, difatti, è stato approvato in data 13 marzo 2020 dall'ormai ex sindaco Pietrantonio Cristofaro, dall'ex vicesindaco Ferdinando Cosco, e dalle consigliere Elisabetta Sestito e Valeria Tolone, ad emergenza già iniziata dunque, in un contesto nel quale prendere in considerazione strumenti atti ad ammortizzare l'incombente crisi era quantomeno possibile. Eppure nessuna misura concreta - dichiara - a sostegno delle attività è stata introdotta nello stesso”.

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Cosa ha fatto lei, in risposta a questa situazione?

“Nella riunione tenutasi lo scorso 31 marzo, ho sollevato l'attenzione sull'opportunità di varare delle opportune misure a sostegno delle partite IVA operanti sul territorio”.

Ed invece quale è stata la risposta dell’ex giunta?

La risposta all'emergenza? L'approvazione del regolamento TARI, con delibera del 24 aprile 2020, il quale non ha previsto alcuno sgravio per le attività, che quindi si ritroveranno l'incombenza di una tariffa piena nonostante i mesi di chiusura”.

Ed ora, cosa prevede per il futuro prossimo a Girifalco?

“Interroghiamoci su come il tessuto sociale vada concimato e rinvigorito, il pane in tavola non si porta con i proclami e le strade deserte spaventano chiunque, anche perché (a parte il dramma sociale rappresentato dalle famiglie rimaste prive delle proprie risorse) diventano meno sicure.Il distanziamento fisico non deve portarci lontani dai problemi della nostra comunità, dobbiamo occuparcene, insieme, perchè se una piccola attività, un cittadino, tende la mano e dall'altra parte non trova le istituzioni, avremo fallito”

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