I due esponenti locali stigmatizzano quanto avviene ormai da anni nel Pd di Girifalco, definito “fantasma” ed invitano la Bruni a fare piazza pulita di accordi senza coinvolgimento degli elettori.
18 agosto 2021 11:54di MASSIMO PINNA
“Quando gli esponenti del Pd, e con essi la candidata alle regionali Amalia Bruni, dichiarano di voler costruire un centro sinistra largo ed inclusivo cosa intendono? E cosa intendono quando parlano di rinnovamento della politica?”.
La domanda, appositamente retorica la fanno ad Amalia Bruni, candidata a presidente della Regione per il centrosinistra,Salvatore Loiarro, assemblea PD Girifalco ed ex consigliere comunale PSI e Vincenzo Scicchitano, componente direttivo circolo Pd Girifalco- Entrambi promotori dell’allora mozione Orlando, ora animatori del Garofano Rosso di Girifalco.
“Intendono forse dire che tutti i voti che vanno al csx sono buoni? Ed in questo caso, a nostro avviso, ci troviamo di fronte - dicono - ad una accozzaglia. O forse intendono una colazione che ha come elemento unificante alcuni valori, alcune regole di convivenza, e se regole e valori dovranno essere posseduti nel futuro o anche nel passato di chi ha fatto politica e ricoperto ruoli istituzionali? In questo caso chiediamo quali debbano essere i valori, e se debbano valere per tutti”.
Domande che sono indirizzate da una questione centrale. Che va avanti da anni, ovvero da quando il Pd di Girifalco, a guida Enzo Bruno allora presidente e segretario provinciale del Pd, appoggiarono la prima coalizione di centrodestra che portò alla vittoria alle comunali nel 2015 Pietrantonio Cristofaro, scenario guarda caso riproposto con altre sembianze nel 2020, con la coalizione con la Lega.
“Ci piacerebbe infatti sapere cosa pensa la dottoressa Bruni di quanto sta avvenendo in questi giorni, mentre lei sta facendo campagna elettorale, nel Pd di Girifalco ricompreso nella federazione provinciale a guida Cuda”.
Proviamo a sintetizzare.
“Qualche anno fa, la Federazione ha utilizzato il segretario Riccio per chiudere le porte di accesso al dottor Deonofrio e fece alleanza con la destra. La destra, con la copertura politica del PD vinse le elezioni. Il PD rimase per 5 anni silente, muto di accento e di pensiero, ed anche quando qualche critica veniva espressa nelle strade, non trovava riscontro in consiglio comunale. Cosi come il Circolo à rimasto chiuso preferendo riunioni in qualche stanza situata in qualche vicino paese. Con congressi e tesseramento fantasmi. Il tutto sotto l’attenta ed interessata regia della federazione provinciale di Catanzaro – scrivono - alla fine dei 5 anni, al Pd locale, senza nessun dibattito o motivazione politica, viene imposto di allearsi con il nemico e fa la lista con Mario Deonofrio, candidando il segretario e lasciando fuori l assessore ed il capogruppo uscenti. Risultato la lista perde ed il segretario prende 40 voti e non elegge alcun componente in consiglio comunale. Ma ecco che, con Deonofrio ormai amico, il segretario non serve più ed il rappresentante del Pd diventa lo stesso Deonofrio il quale, senza passare dagli organismi statutari ma sedendosi al tavolo con il segretario Cuda, questa volta in contrasto con quelli che qualche giorno prima avevano fatto campagna elettorale insieme. Deonofrio fa il gruppo consiliare Pd ed il segretario Riccio non lo riconosce. Da sottolineare che un anno fa il Deonofrio si e candidato alle regionali sotto la bandiera di Callipo e qualche mese dopo alle comunali sotto la bandiera dei socialisti”.
Ecco perché, ribattono come “più che un partito fatto di idee, valori, confronti un pacchetto di voti utili da spostare come contropartita di chissà quali accordi, considerato che nessuna discussione avviene nel circolo ne viene spiegata ai cittadini nonostante le numerose forme di comunicazioni di cui disponiamo oggi”.
Ed in conclusione, “ed allora, dottoressa Amalia Bruni, sono questi i pacchetti di voti che servono per rinnovare la politica calabrese? E questo il modo di agire coerente con i valori che Lei vuole rappresentare? Ed è questo il partito che rappresenta i valori della sinistra? Certo, noi non possediamo alcun pacchetto di voti, ma siamo sicuri che in quel 50 per cento di elettori che non si recano alle urne molti la pensano come noi. E se non si recano alle urne già per questo bisognerebbe dirgli grazie”.
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