Concetta Piccione, ex assessore e tra i sette consiglieri comunali dimissionari, anche da psicologa, illustra dal suo punto di vista, lo stato dell’arte. “Realtà è ciò che riusciamo a far passare per tale: la sindrome di Pietrantonio. Premessa: la sindrome di Pietrantonio – argomenta Piccione - tecnicamente detta sindrome di depersonalizzazione, deve il nome al suo maggior rappresentante. Essa viene diagnosticata a coloro i quali fanno ricadere sugli altri le colpe delle loro malefatte. Una delle caratteristiche principali è la capacità di individuare le criticità di ogni situazione trasformandole in risorse utili a giustificare le bugie dette. Alla fine del 2018, a conclusione di un consiglio comunale -afferma - l'allora sindaco Pietrantonio, dichiarando la sua candidatura, apre di fatto la campagna elettorale. Il tempo passa veloce, si arriva al 2020 e molte cose da quel giorno sono cambiate. Alla vigilia della conclusione della sua legislatura (maggio) , Pietrantonio non ha ne' una maggioranza ne' una lista pronta”.
Sembra spacciato. “Ma – continua - come nel migliore dei film ecco arrivare il cosiddetto "colpo di scena". Dalla Cina, inaspettatamente, arriva un pericoloso virus che mette in ginocchio tutto il mondo e blocca le attività. Tutto sospeso. Tutto rinviato compreso le elezioni che, pandemia permettendo, si svolgeranno nella successiva stagione autunnale. Che gran colpo di fortuna questo coronavirus! Pietrantonio fa i suoi calcoli. Capisce di dover sfruttare al meglio la situazione e il tempo a disposizione”. Secondo Piccione, il sindaco pensa ad altro, “non alla solidarietà. Grazie anche ai soldi che dal governo centrale arriveranno per far fronte all'emergenza, intuisce che potrà recuperare consensi in previsione della futura campagna elettorale. (Alla faccia della preoccupazione per i cittadini raccontata con costernazione!). In modo spavaldo, non si scoraggia per l'assenza di una maggioranza, anzi va avanti. Il suo ora è un governo monocratico.” A rompergli le uova nel paniere arrivano però 7 consiglieri che, coscientemente, decidono che è tempo di seppellire il cadavere della maggioranza che, ormai imputridito, rilasciava un odore nauseabondo pericoloso per la salute della comunità”.
“Questo evento inaspettato manda su tutte le furie Pietrantonio. Ora come farà a concludere l'operazione "voti sicuri"? La rabbia è tale - dichiara - che acutizza la sindrome di cui è affetto e, anziché ammettere le sue responsabilità, da la colpa ai 7 consiglieri”.Ma c’è di più. Cristofaro, “fa di peggio. Cavalca abilmente, grazie anche all'aiuto della sua collaboratrice, la paura che la gente ha in questo momento e si incorona unica "guida capace" di traghettare Girifalco oltre il coronavirus. Ma la verità, che ha solo bisogno di tempo, arriva come sempre e lui viene sbugiardato.Diceva uno bravo: "dare la colpa agli altri è un esercizio che puoi applicare tutte le volte che lo desideri ma, ogni volta, impedisci la tua crescita". In questo caso il rischio, pur di soddisfare le proprie esigenze, era bloccare un intero Paese”. Insomma, Piccione rivolta all’ex sindaco gli dice: “vergognati”.Ed ancora, “quello che dispiace è il tentativo, mal riuscito da parte dell'ex sindaco ( che ha ammesso di non avere una maggioranza ) e della sua collaboratrice (ormai in cerca di visibilità politica in previsione della prossima campagna elettorale) di confonderli. La difficoltà del momento diventa il pretesto per spostare il problema e scaricare responsabilità. Diffonde un panico irreale quando fa credere che il commissariamento sarà una catastrofe per la gestione di Girifalco ( mentre invece garantirà equità contrariamente ad ora). Cosa ancor più grave, approfittando della giustificata paura che si vive in questo momento, l'Ing Cristofsro fa credere ai girifalcesi, offendendone l'intelligenza, che senza di lui saranno orfani di una "guida sicura". Lui che nient'altro è stato se non un padre padrone il quale, ne' in questa situazione di emergenza, ne' in altre ha saputo fare della DEMOCRAZIA il principio cardine della sua azione politica. Mortificandone di fatto il significato più nobile e relegando il tutto a una gestione in solitaria facendo cosi venir meno il CONFRONTO, unico strumento a garanzia della sovranità del popolo”.
Alla domanda, che è sembrata la più frequente: "Se questo era il momento giusto", Piccione aggiunge che “si, assolutamente si!": Anzi, “Crediamo invece spetti all'ormai ex sindaco dare delle risposte. Spieghi perché non ha accolto la totale disponibilità dei consiglieri e come mai non ha tenuto in considerazione le proposte di tutte le parti politiche per affrontare la situazione. Abbia il coraggio di chiedere scusa a tutti per aver tradito, col suo atteggiamento di presunta superiorità, quell'idea di cambiamento promessa e aver creato uno dei più gravi scollamenti sociali, prima ancora che politici, che Girifalco abbia – conclude - mai vissuto”.
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