Il sindaco non risponde alle richieste di una sede, né a quelle di un incontro. "Dopo anni di decadimento culturale, la giunta Cristofaro continua nella sua opera di distruzione del tessuto associativo"
17 marzo 2021 14:09di MASSIMO PINNA
Lo scorso 4 Marzo, l'associazione Archeoclub “Toco-Caria” di Girifalco ha protocollato al Comune di Girifalco la richiesta per la concessione di una sede che potesse anche essere sede dei reperti archeologici ritrovati nella campagna di scavo avvenuta nel 2014, in località San Vincenzo. In realtà, una simile richiesta era già stata fatta alla precedente amministrazione Cristofaro nel 2019. In entrambi i casi l'associazione non ha ricevuto alcuna risposta. Né positiva né negativa.
"Quando questa amministrazione si è insediata - afferma il presidente Ines Caliò - gli eletti hanno annunciato la loro intenzione a mantenere quanto più vivo il dialogo con l'associazionismo girifalcese. Nelle settimane scorse, senza voler cavalcare l'onda di malumori sopiti fin troppo velocemente, si era già verificata una rottura con un'associazione, forse la più importante - sottolinea -, senza nulla togliere alle altre, per la gestione delle emergenze, la ProCiv. Oggi assistiamo ad un'altra rottura".
"Sì, perché se l'incolumità fisica va preservata - argomenta Caliò - meno non può farsi con quella della memoria storica. I reperti ritrovati in località San Vincenzo sono custoditi dal Comune di Girifalco dal 2014 ma non hanno mai ricevuto una degna collocazione".
Ed aggiunge, "per non parlare del sito archeologico di San Vincenzo, dove c'è un vincolo archeologico ma che è stato lasciato all'incuria del tempo, pieno di erbacce, tanto da non riuscire più ad intravedere nemmeno le strutture murarie. Nei cinque anni precedenti, l’amministrazione Cristofaro, non ha mai sentito il bisogno di convocare l'associazione Archeoclub, che conta 20 iscritti, ed il presidente, che ricopre anche la carica di delegato nazionale all'associazione Archeoclub d'Italia, mai espresso il desiderio d’incontrare i volontari, che hanno svolto una campagna di scavo gratuitamente e che hanno come fine solo la scoperta della storia di Girifalco e la fruizione della stessa".
Due anni fa, considerato che i reperti non hanno trovato un'adeguata e meritoria collocazione, la sovraintendenza ha pensato di trasferirli presso il museo di Roccelletta di Borgia. L'Archeoclub si è opposto alla trasmigrazione di questi reperti che, tuttavia, ancora non hanno una collocazione ed ha richiesto con la detta istanza di poter usufruire dell'ormai ex biblioteca comunale per dar loro una giusta dimora e dar vita, in sinergia con il territorio, ad una realtà virtuosa di memoria storica".
Ma, dopo la richiesta, inevasa, e la successiva missiva per chiedere un incontro al sindaco, richiesta anche questa cassata, arriva la doccia fredda. "Abbiamo appreso in queste ore, - dichiara - consultando l’albo pretorio, che per tutta risposta, l'attuale amministrazione, appena una settimana dopo l'istanza, ha ben pensato di concedere i locali per 5 anni, prorogabili, alla stessa sovraintendenza, senza degnare di una risposta, nemmeno in negativo, l'Archeoclub. Siamo lieti che sia stata formalizzata la custodia con la sovrintendenza almeno siamo consapevoli che con la nostra richiesta abbiamo smosso gli animi ormai assopiti e poco propensi a costruire cultura nel nostro territorio".
Ma ecco le domande, che nascono da questa vicenda. "Quello che ci viene spontaneo chiederci è: “È questo lo spirito d'intesa con l'associazionismo? Le porte aperte verso cosa? Dobbiamo forse arrivare sempre agli onori delle cronache per raggiungere l'orecchio dei nostri amministratori? E’ questo il modo, tanto decantato, di favorire l’associazionismo nel centro storico e ridare vitalità ad uno dei luoghi più belli e suggestivi di Girifalco?” Eppure, guardandoci attorno, non vediamo giganti ma sordi selettivi. Amministratori che stabiliscono - denunciano - in maniera altalenante con quali associazioni sia opportuno interfacciarsi, minando così facendo l'unità di quella comunità di cui tanto amano riempirsi la bocca".
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