Interessante e partecipata iniziativa quella organizzata ieri nella sede del quartiere Santa Maria della cooperativa sociale Giroquadro, nata nel 2023 con la finalità di creare un punto di riferimento per il territorio e le famiglie, offrendo servizi utili ed innovativi in grado di sostenere nella diversità la persona, la famiglia e la comunità. Per festeggiare i due anni di attività della stessa, i soci volontari guidati dalla Presidentessa Giovanna Chiera hanno pensato di predisporre una tavola rotonda a cui hanno preso parte illustri relatori. Il convegno intitolato “Facciamo squadra” ha messo in luce un tema rilevante e sentito quello dell’inclusione. In linea con la settimana dello sport si è, dunque, considerato lo sport come un mezzo essenziale per l’inclusione. Tra i relatori erano presenti il Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, che ha sottolineato quanto sia importante l’iniziativa di privati cittadini nel creare associazioni e cooperative che lavorano in rete per il bene della comunità. Lo sport, ha aggiunto, "fa bene alla salute, è inclusione e inculca valori di cittadinanza e fratellanza", rimarcando il ruolo delle cooperative sociali nel promuovere il rispetto delle regole e la collaborazione tra istituzioni e privato sociale.
Padre Piero Puglisi, Presidente della Fondazione Città Solidale e socio della Cooperativa Giroquadro, ha posto l'accento sulla necessità di lavorare con cooperative impegnate nel sociale per favorire l'inclusione e l'integrazione di diverse categorie: dalle persone con disabilità a chi affronta problemi psichici o la povertà. Molto incisivi sono stati poi gli interventi dell’Assessore allo sport del Comune di Catanzaro, Antonio Battaglia, che ha espresso il desiderio di vedere i giovani riappropriarsi degli spazi sociali, auspicando un miglioramento delle palestre scolastiche ed ha assicurato che l'Amministrazione è attenta a queste necessità e che, nonostante molto sia stato fatto, "tanto ancora si deve fare".
L’Assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi, ha ribadito l’importanza dell’educazione e del rispetto, sottolineando come "i bambini ci insegnano cosa è cooperazione" e come le regole dello sport, basate sul rispetto, siano fondamentali per l'integrazione. Un intervento significativo è giunto da una donna islamica, che ha invitato a superare le barriere non con troppe leggi, ma con l'educazione e il rispetto reciproco, affermando: "noi schiave del velo, voi della taglia 42, 38. Le leggi non servono, serve l'educazione, il rispetto”.
Interessanti, inoltre, gli interventi di Luciana Loprete, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro, che ha lanciato un appello a "staccare i ragazzi dai telefonini per essere liberi di giocare", rimarcando come "lo sport sia educazione, ridare dignità alla persona e alle famiglie". Ha concluso con una toccante riflessione: "I bambini vedono con il cuore".
La psicologa Mariarita Notaro dell’Ordine degli Psicologi della Calabria ha presentato lo sport come "sana disciplina non solo durante l'azione ma anche durante il recupero", un concetto che può essere traslato alla vita quotidiana. È stato citato un caso emblematico di "sport come cura": un ragazzo di 13 anni dipendente da un anime che, identificatosi con il personaggio, passava le notti al pc e si era tagliato i capelli come lui. Grazie allo sport e al legame con il suo personal trainer, ha iniziato a mangiare meglio e si è allontanato dal mondo virtuale.
A sorprendere i più piccoli è stata poi la presenza del centrocampista del Catanzaro Marco Pompetti che ha rafforzato il concetto di sport come strumento di uguaglianza, capace di abbattere barriere e differenze, promuovendo inclusione e amicizia sincera. Il dibattito è stato moderato dalla giornalista Stefania Abbruzzo.
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