di FRANCESCA FROIO
Ad un mese dalla prima dell’opera teatrale "Giuditta Levato, il sangue della terra" di e con Carmine Torchia e Ines Sirianni, che ha riscosso tanto successo a Cropani, in occasione dell’iniziativa “Ciccio Chiaravalloti, storia e memoria di un uomo sempre dalla parte del suo popolo”, abbiamo voluto dialogare con gli autori e i protagonisti di questa significativa realizzazione. Ringraziamo Carmine ed Ines per aver colto il nostro invito.
Amicizia è non solo condividere interessi, ma anche sogni che si fondono e diventano concretezza. È stato un po' così per "Giuditta Levato, il sangue della terra"?
Ines:
"L’amicizia è anche connessione creativa e umana, la stessa che ci ha permesso di avere una comune visione artistica, grazie a cui il lavoro è cresciuto in un flusso naturale e coinvolgente per entrambi".
Carmine:
"Mettere a fuoco questioni toccanti (è questo quello che facciamo) e farlo con persone a cui vuoi bene, perché con quelle condividi punti di vista e visioni sociali è un colpo di fortuna, un dono che si riceve per qualche imperscrutabile motivo".
Risiedete in diverse città, riuscire a coordinare l’impegnativo lavoro non sarà stato certamente semplice, qual è stato il fattore trainante?
"Quel flusso di cui si parlava precedentemente".
La prima si è tenuta a Cropani, sappiamo che i plausi sono stati davvero tanti, quale sono state le vostre sensazioni?
Ines:
"La sensazione di vicinanza, attenzione, curiosità da parte del pubblico è stata palpabile".
Carmine:
"L’impegno di restituire una storia importante alla contemporaneità ha suscitato un’emozione in noi (nello scrivere lo spettacolo) e nella gente che a sua volta si è tanto commossa. È stato uno scambio".
Quale valore ha per voi l’uso della maschera?
"Un forte valore drammaturgico ed evocativo".
Nella vostra rappresentazione parole che tacciono e silenzi che parlano, l’essenza dirompente di questa Donna e della terra si tocca con l’anima e con le mani, qual è il messaggio che più di tutti volete veicolare?
"Il legame con le radici e la terra è sacro. Questo è un passaggio fondamentale per la evoluzione personale e sociale di ciascuno, a prescindere da dove si trovi e abiti il singolo individuo.
Abbiamo voluto ricordare una donna che ha difeso questa sacralità e di cui la lotta è poi caduta nell’oblio o nella strumentalizzazione. Vogliamo nominare Giuditta Levato e la Calabria. Con forza e delicatezza".
Qualcuno durante l’iniziativa ha avanzato la proposta di aprire le porte delle scuole a questo spettacolo che porta con sé un pezzo importante di storia, cosa ne pensate?
Ines:
"Siamo d’accordo".
Carmine:
"Importante sarebbe che anche i bambini e i ragazzi capissero per quali valori vale la pena lottare. Giuditta è più attuale di quanto si possa immaginare".
Prossime date?
"Lo spettacolo presentato è in via di definizione. Proprio per la possibilità di debutto dataci dal Comune di Cropani e per il calore del pubblico, siamo immensamente grati".
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