Giunta, Occhiuto "abbottonatissimo". Presidenza del Consiglio: corre il nome del leghista Mancuso

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Roberto Occhiuto
  25 ottobre 2021 16:46

di ENZO COSENTINO

E’ iniziata una settimana che si prevede, politicamente, interessante e sicuramente ricca di novità su tutti i fronti. L’argomento più gettonato è quello della formazione della prima Giunta dell’era Roberto Occhiuto, presidente della Calabria. Occhiuto non lo dice ma sul puzzle dell’Esecutivo le caselle da riempire sono un paio. Su questo, Occhiuto è “abbottonatissimo”. Il neo presidente attende indicazioni precise dai partiti della coalizione che lo sosterrà. Indicazioni che viaggeranno da Roma a Catanzaro. Il coro è a tre voci: Berlusconi, Meloni e Salvini.  

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Ore contate per la proclamazione degli eletti, ma, anche su questo terreno, l’attesa della formalizzazione da parte della Corte d’Appello, nei partiti calabresi è al massimo. Con qualche punta più acuta in casa Lega, che viene indicata come perdente un seggio.  A favore di FI. Ma da quale parte è messa in circolo questa “pulce” si sa poco o niente. Non sarebbe, quindi, peregrina la supposizione che sia un tentativo anche di infastidire i rapporti fra i partner della coalizione di centro destra in un momento delicato per le relazioni interpartitiche interne. Centrodestra che, invece, dal canto suo smentisce le frizioni. Specie quelle fra FdI e Lega.

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Una mossa importante, politicamente significativa, potrebbe essere stata “giocata” proprio nella distribuzione degli incarichi nella Giunta e degli incarichi istituzionali per il Consiglio. In particolare per la presidenza. Scranno sul quale vi sarebbe una opzione da parte della Lega e indiscrezioni fanno anche un nome: il rieletto consigliere Filippo Mancuso. Mancuso alla sua seconda legislatura gode di ampia stima senza distinzione di appartenenze partitiche. E inoltre è l’unica espressione politica del Capoluogo di Regione, eletta.  E in tutto questo bailamme di notizie, indiscrezioni (tante), letture delle stesse un dubbio shakespeariano può essere consentito a chi è stato eletto ed è in odore di incarichi: “meglio restare in consiglio da eletto o essere in Giunta rinunziando al mandato fiduciario chiesto e ottenuto?",

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