di ENZO COSENTINO
Il centrosinistra alza la testa, il centrodestra, invece, la piega. Inutile arzigogolare sulla lettura delle amministrative. Il risultato è impietoso. Il segretario nazionale Pd, Letta: “un trionfo ma guardiamoci bene dal trionfalismo”. Salvini: “abbiamo sbagliato tutto nei tempi. Ma siamo nella condizione di recuperare”. E la Calabria è il simbolo della forza del centrodestra. Se non fa harakiri con la smania dei partner di superarsi a vicenda, in una corsa scema, può restarlo ancora a lungo. Sicuramente per la legislatura che sta per iniziare. Il neo governatore, Roberto Occhiuto, alle prese con la formazione dell’esecutivo, vuol dare l’impressione di essersi sganciato dalle logiche spartitorie dei posti di potere. Che dovrebbero, comunque, essere definiti “posti di responsabilità”. E così nelle vesti di reclutatore di personalità calabresi apprezzate oltre regione, ha sondato anche cosa c’è a Milano da poter riportare in Calabria. Terreno fertile dove è cresciuta una classe, se non di geni, sicuramente di persone ad alta specializzazione, impegnate professionalmente in settori vitali: da quello della sanità – il nervo scoperto della Calabria- a quello della economia virtuosa. Una ricerca però che non deve significare escludere chi con onestà, forza di volontà, sacrifici e nessun compromesso con la criminalità, non ha mollato la presa in Calabria. Alla porta Occhiuto provi a bussare alle porte giuste!
Terminata, dunque, la bagarre del dopo amministrative la politica vincente in Calabria si accomodi al tavolo delle trattative per chiudere la partita. Lo dovrebbe fare nelle prossime ore o giorni. C’è molta carne da mettere sulla graticola. Una volta arrostita dovrebbe essere proprio il neo presidente Roberto Occhiuto a spartirla sui piatti che gli porgono i leader alleati. Alleanza che dovrà servire a sfamare i calabresi affamati di lavoro, legalità e soprattutto di buona politica. Occorre superare i ticket per forza. Alla Lega, specialmente a quella che opera sul territorio catanzarese dovrebbe spettare un riconoscimento per quanto soprattutto i suoi candidati al “centro” hanno portato in termini di voti. Basti pensare che la Lega è stato l’unico partito che ha eletto un consigliere regionale per la Città Capoluogo ed un consigliere per il lametino. Consento così a Catanzaro di avere comunque un punto di riferimento. Sono riconoscimenti che non premiano solo la persona ma un intero territorio. Ogni scelta funzionale ad un buon governo della Calabria passa sul tavolo della coalizione di maggioranza. Far partire una legislatura in grado di legiferare con oculatezza al di sopra dei pregiudizi e delle sceneggiate politiche è un compito difficile. Ma bisogna mettercela tutta.
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