Giuseppe Catozzella protagonista a Catanzaro: letteratura, memoria e attualità alla De Nobili

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Giuseppe Catozzella protagonista a Catanzaro: letteratura, memoria e attualità alla De Nobili
Da sinistra: Donatella Monteverdi, Giuseppe Catozzella, Nunzio Belcaro
  17 maggio 2025 14:22

di IACOPO PARISI

Banner

Un dialogo intenso e carico di spunti quello che ha animato l’incontro con Giuseppe Catozzella alla Biblioteca Comunale “Filippo De Nobili” di Catanzaro, uno degli appuntamenti più attesi del Maggio dei Libri 2025. L’autore, vincitore del Premio Strega Giovani, ha presentato il suo ultimo romanzo, "Il fiore delle illusioni" (Feltrinelli), davanti a un pubblico partecipe e attento, nell’ambito delle iniziative promosse dal Patto per la Lettura del Comune di Catanzaro.

Banner

Banner

Il dibattito si è aperto con gli interventi dell’assessore alla Pubblica Istruzione Nunzio Belcaro e dell’assessora alla Cultura Donatella Monteverdi, che hanno posto l’accento sull’attualità dei temi trattati nel romanzo: l’identità, lo strappo dalle origini, il confronto tra Nord e Sud, tra giovani e meno giovani, tra memoria e futuro.

Monteverdi ha sottolineato la tensione irrisolta tra alterità e sintesi culturale: “Perché – ha chiesto – tutta questa circolarità non ha portato a fondere davvero le culture? C’è forse un’essenza che resta irriducibile?”. Uno spunto su cui Catozzella ha riflettuto con forza: “Non mi tiro indietro dal racconto del mondo e del Paese in cui vivo. I miei personaggi sono sempre radicati nel contesto storico, politico e sociale”.

Con "Il fiore delle illusioni", Catozzella racconta il viaggio come esperienza esistenziale. “C’è sempre, nei miei romanzi, uno strappo dall’origine e insieme un richiamo verso di essa. La letteratura è tensione, è una ricerca costante. In questo caso, la sintesi è composta da due opposti: il Nord e il Sud, due anime profondamente diverse ma che in un certo senso sento entrambe come mie”, ha spiegato.

Particolarmente coinvolgente il ritratto della nonna, figura centrale nel romanzo e nella vita dell’autore: “È il riferimento mistico del paese, l’ultima depositaria di un mondo antico, sacro. È colei che risolve i problemi, anche con la magia, colei che comunica con i morti. È forse il mio romanzo più autobiografico”, ha ammesso Catozzella, evocando i ricordi della propria infanzia.

Belcaro ha messo in evidenza anche la forza narrativa di alcuni personaggi, come Luciano, il cugino del protagonista: Un Virgilio moderno, ambiguo, che traghetta verso la vita”. Un personaggio che porta con sé la leggenda popolare di “portare jella”, ma che in realtà è la chiave d’accesso a un mondo più ampio, complesso, vivo.

Tra i momenti più significativi, anche il riconoscimento ufficiale con la firma, da parte di Catozzella, del Libro d’Onore del Comune di Catanzaro, accompagnata da una motivazione intensa:
Per il rilevante contributo culturale e sociale offerto all’Italia e in particolare per la tua capacità di ispirare i giovani, accendendo in loro il senso critico e la passione per la letteratura.”
Un omaggio che l’assessore Belcaro ha voluto sottolineare: È una scrittura di impegno quella di Giuseppe Catozzella. ‘Non dirmi che hai paura’ ha fatto il giro del pianeta, lo hanno letto centinaia di migliaia di giovani. E magari, probabilmente, molti di loro hanno cambiato il modo di stare al mondo. Queste cose è giusto che ricevano l'importanza e la sottolineatura necessaria”

Nel corso dell’incontro si è affrontato anche un tema di stringente attualità: il rapporto tra intelligenza artificiale e creatività umana. La riflessione si è aperta con una domanda di fondo: può l’IA scrivere davvero? Catozzella ha ribadito che, sebbene gli algoritmi siano in grado di generare testi, manca in essi l’elemento essenziale dell’esperienza umana: quel grado di profondità, ambiguità, ricerca espressiva che rende viva la scrittura.

Non si tratta solo di “cosa” si scrive, ma di come: la qualità dell’espressione, la cura della parola, la vibrazione emotiva che attraversa un testo sono elementi ancora fuori dalla portata delle macchine. La letteratura, ha sottolineato l’autore, ha bisogno di lettori consapevoli, altrettanto “vivi” e partecipi, capaci di riconoscere la differenza tra una narrazione autentica e una prodotta per emulare.

Il pensiero è un allenamento – ha detto Catozzella – e come ogni cosa preziosa, va coltivato. È nella scuola che si gioca il futuro di un Paese”. Un invito a non rinunciare al valore critico e alla complessità, proprio mentre le scorciatoie tecnologiche sembrano offrire soluzioni facili a problemi profondi.

 

Una serata densa di riflessioni, che ha lasciato il pubblico pieno di stimoli profondi. Segno che, ancora oggi, la letteratura può essere uno strumento potente per leggere il presente e immaginare il futuro.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner