di GIUSEPPE SCARPINO
Oltre al mancato potenziamento degli ospedali, almeno per le terapie intensive e sub intensive, oltre ad aver chiuso gli ambulatori, con assenza di visite programmate e conseguente assalto ai pronto soccorso e visite di urgenza-emergenza, si aggiunge la ormai nota carenza di personale sanitario.
Adesso la situazione si aggrava ulteriormente come sta succedendo all’ospedale Pugliese di Catanzaro, dove dopo il personale medico infermieristico della pediatria, dopo l’ostetrica dell’Ostetricia, adesso altri medici della ginecologia, sono in isolamento domiciliare in attesa di espletare i tamponi con i relativi tempi di attesa. Se verrà ulteriormente danneggiato dalla mala politica andrà come altri reparti in sofferenza. Ne sia esempio il presidio ospedaliero di Lamezia Terme che ad oggi conta quattro medici Covid + in isolamento domiciliare. A rischio l’assistenza in sala parto, nelle degenze e le sale operatorie. I malati oncologici non aspettano il coronavirus, necessitàno di cure e di professionisti all’altezza. In carenza di medici specialisti, frutto di una assente programmazione del passato e scarsa lungimiranza della politica nazionale e locale, in tutta Italia, si propone e si ottiene l’assunzione di medici in formazione specialistica, assolutamente formati e in grado di compiere il loro esercizio sanitario, in corsia al fine di sopperire alla carenza ingeneratasi dall'epidemia di Coronavirus.
A Catanzaro invece, i medici che stanno per specializzarsi e che per 5 anni hanno contribuito a mantenere in attività piena i reparti, non vengono messi a contratto. In sostanza questi giovani professionisti che hanno lavorato più del dovuto e che conoscono alla perfezione tutto ciò che bisogna fare nelle divisioni mediche e chirurgiche di appartenenza, vengono lasciati liberi di trovarsi un lavoro in altre sedi. Se i commissari appena rinominati dal governo non interverranno subito molti di loro andranno in ospedali del Nord, altri fuori dall'Italia. Catanzaro li forma e la Calabria resta senza mentre le altre regioni se li prendono. In un periodo così critico come quello attuale dove avere medici specialisti è l'unica risorsa valida per contrastare l'epidemia ed i danni causati dal virus nelle varie corsie come è evidente, noi in Calabria ci permettiamo il lusso di rimanere senza medici nonostante i finanziamenti ricevuti per la pandemia che ci consentono di utilizzare peraltro fondi nazionali come i commissari sanno benissimo. Forse i commissari aspettavo la loro riconferma per spendere soldi e ora dare assistenza. Speriamo di non attendere molto il nuovo insediamento perché tra qualche settimana quando i reparti saranno decimati si darà la colpa al virus e non alla cecità della politica.
Il covid non è molto pericoloso ma mette in seria difficoltà le strutture sanitarie perché le intasa e se mancano le figure professionali vanno in sofferenza.
In Calabria chiudiamo tutto come se fossimo al centro della pandemia mondiale ed è esattamente il contrario certo non possiamo chiudere gli ambulatori non possiamo non potenziare e non possiamo farci rubare prendere anche i medici proprio adesso.
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