Da oggi e fino a mercoledì 7 , aderendo alla delibera di astensione promossa dall’UCPI, anche a Catanzaro ci asterremo dalle Udienze per dire no all’ennesimo Decreto sicurezza. A tal fine, domani, dalle ore 10.00 alle 13 circa, nella sala del COA si svolgerà un’assemblea aperta alla società civile (alla quale parteciperanno varie autorità e istituzioni) per spiegare le ragioni del dissenso e discutere degli effetti tossici che l’ennesima torsione autoritaria produrrà nel corpo sociale del nostro paese.
"Sarei molto onorato di registrare la vostra presenza in apertura dei lavori, essendo per noi prezioso, direi essenziale, il vostro contributo per raggiungere la società civile e stimolare le necessarie riflessioni (e preoccupazioni) nel discorso pubblico. Penso sia decisivo il vostro lavoro in difesa delle libertà. Far comprendere, grazie ai vostri canali di comunicazione, che questo disorganico decreto sicurezza - frutto del diritto penale simbolico ed emergenziale - rappresenta l'ennesimo colpo di scure sulle libertà di tutti. Spiegare – prendendo a prestito le parole di Benjamin Franklin – che "chi baratta la libertà con la sicurezza non merita né libertà né sicurezza e finirà per perderle entrambe". Ed è ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi. Non siamo più sicuri, siamo meno liberi. Infine, ragionermo sulle possibilità concrete di stimolare modifiche, con gli emendamenti da presentare in sede di conversione, alle norme contenute nel decreto. Siamo tornati alla penalizzazione delle opinioni e del dissenso (per valorizzare solo uno dei punti critici - e sono molti), sacrificando sull'altare della sicurezza (meglio: della percezione di insicurezza) i valori liberali ormai fuori dalle agende dei vari governi, non solo quello in carica. Mi scuso con Voi se per ragioni di tempo non riesco a chiamarvi singolarmente. Ma conto molto sulla Vostra presenza e spero tanto di vedervi domani e di poter fare affidamento sul vostro prezioso contributo per la buona riuscita dell’iniziativa. Grazie davvero molto per l’attenzione" ha spiegato il presidente della camera penale Francesco Iacopino
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