Il Gup del Tribunale di Catanzaro, Teresa Guerrieri, ha rinviato a giudizio il collaboratore di giustizia Andrea Mantella, 46 anni, di Vibo Valentia; Francesco Lo Bianco, 48 anni, di Vibo; l’avvocato Salvatore Staiano, 63 anni, di Soverato, avvocato di Catanzaro; l’avvocato Giuseppe Di Renzo, 46 anni, del Foro di Vibo Valentia; Silvana Albani, 69 anni, di Camerino; Luigi Arturo Ambrosio, 82 anni di Castrolibero; Domenico Buccomino, 66 anni, di Cosenza; Massimiliano Cardamone, 43 anni di Catanzaro; Antonio Falbo, 56 anni di Lamezia Terme.
La decisione rientra nell'ambito dell'indagine che riporta le accuse di corruzione, favoreggiamento personale in concorso, frode processuale, falsa perizia, falsa attestazione a pubblico ufficiale, finalizzate a favorire il boss Andrea Mantella, all’epoca ricoverato a Villa Verde di Donnici (Vibo Valentia) e dal 2016 collaboratore di giustizia.
Mantella è il pentito che sta facendo tremare i palazzi di giustizia catanzaresi (LEGGI QUI) e che rappresenta con, le sue parole, un pilastro fondamentale anche nell'operazione "Rinascita-Scott" (LEGGI QUI).
Tutti reati aggravati dal metodo mafioso perché avrebbero agito con lo scopo di agevolare la 'ndrina "Pardea-Ranisi".
Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero costruito un piano per fare in modo che Andrea Mantella passasse dal carcere ad una clinica esterna piuttosto che dal circuito penitenziario. Un accordo stretto tra avvocati, periti, consulenti tecnici di parte, finalizzato a favorire cosche di ‘ndrangheta.
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