I giudici onorari chiedono e ottengono "l'attenzione" del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
12 gennaio 2021 16:06I giudici onorari chiedono e ottengono "l'attenzione" del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla loro situazione, sulle loro richieste, sulle agitazioni che ormai da due mesi si susseguono in tutta Italia, con scioperi della fame, con flash mob, con il preannuncio di uno sciopero che, tra il 19 e il 22 gennaio, fermerà 5mila giudici che tengono in piedi il 60% della giustizia italiana.
Con una lettera del Consigliere per gli Affari dell'amministrazione della giustizia Stefano Erbani, la voce di Mattarella arriva all'Assogot che ha inviato il messaggio al Quirinale prima di Natale. Poche righe, ma dense di significato, e di grande importanza per chi, da anni, cerca di trasformare un lavoro precario, ma indispensabile, in un lavoro garantito dalle necessarie tutele. Scrive Erbani: "Il presidente Mattarella segue con grande attenzione i problemi della magistratura onoraria, nella consapevolezza del fondamentale contributo che la stessa apporta, con il suo costante operato, alla funzionalità e all'efficienza del sistema giustizia".
Erbani scrive ancora che, però, non è nei poteri del capo dello Stato un intervento diretto, poiché "per posizione costituzionale", il Quirinale "non ha facoltà di intervento e di valutazione sulle questioni rappresentante". In questo caso, la condizione da sempre precaria di giudici che, pur esercitando appieno la giustizia con decisioni e sentenze, tuttavia vengono pagati a cottimo, non hanno coperture di alcun tipo, né sanitarie, né pensionistiche. Tuttavia - e questo passaggio è ovviamente molto importante per i magistrati onorari - Erbani assicura che "nondimeno sarà assicurata la tempestiva trasmissione delle richieste avanzate nell'interesse dell'associazione al ministero della Giustizia, sollecitandone l'attenzione".
E quelle ultime parole - "sollecitare l'attenzione" - hanno un valore enorme per i magistrati onorari, soprattutto in ore in cui - se il governo sopravvive - proprio via Arenula sarebbe intenzionata a trasformare in un decreto legge le nuove norme sui giudici onorari, come ha anticipato a Repubblica il capogruppo Dem in commissione Giustizia del Senato Franco Mirabelli.
Proprio oggi, a palazzo Madama riprenderà, in commissione Giustizia, la discussione sul ddl Valente-Evangelista che dovrebbe poi trasformarsi in un decreto. Testo sul quale però gli stessi giudici onorari non sono d'accordo perché ritengono che sia un contentino per il passato e non garantisca la stabilità della categoria. Sono soprattutto convinti che la legislazione italiana su di loro debba fare un passo avanti dopo la sentenza della Corte del Lussemburgo che, a luglio, ha riconosciuto i loro diritti economici, come dimostrano anche le recenti sentenze, a cascata, dei tribunali civili. Per questo le agitazioni continuano e culminano nello prossimo sciopero.
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