Giustizia. Il procuratore Gratteri: "Passi avanti, ma improcedibilità è peccato originale. Non velocizza, ma 'taglia' il numero dei processi"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Giustizia. Il procuratore Gratteri: "Passi avanti, ma improcedibilità è peccato originale. Non velocizza, ma 'taglia' il numero dei processi"

  03 agosto 2021 10:37

"Il passo in avanti è che, soprattutto nel regime transitorio fino al 2025, i termini massimi di 2 anni per l'appello e di un anno per la Cassazione inizialmente previsti sono raddoppiati per i reati 'ordinari' e triplicati per i reati con l'aggravante mafiosa. E certamente un tempo maggiore per celebrare i processi di secondo e di terzo grado darà un po' di respiro e consentirà di definirne di più, prima che scatti l'improcedibilità".

Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in un'intervista a 'Il Fatto Quotidiano', parlando della riforma della giustizia. Per Gratteri, "è proprio la struttura dell'improcedibilità il peccato originale di questa cosiddetta riforma". E poi spiega: "l'improcedibilità non velocizza" i processi, "anzi li moltiplica incoraggiando le impugnazioni strumentali ad allungare i tempi; si limita a 'tagliare' il numero dei processi che potranno concludersi con un accertamento definitivo, vanificando le risorse umane ed economiche investite fino a quel momento, oltre a negare i legittimi desideri di giustizia di tanti cittadini. Se davvero qualcuno avesse voluto processi più rapidi, avrebbe dovuto almeno fissare un "contraltare" per bilanciare i danni ed evitare, almeno a lungo termine, lo sfacelo a cui andremo incontro". "Gli interventi devono essere a monte, non a valle - sottolinea il magistrato - non bisogna far arrivare questa valanga di processi in secondo grado".

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner