"Una serie di problemi". Se a scrivere così sono degli avvocati tendenzialmente c'è da stare allerta. Se poi sono quelli interni della Regione Calabria, dove è in corso la battaglia sulla nomina del 'loro' coordinatore, allora è una faccenda seria. "I problemi" arrivano dal decreto di conferimento del'incarico ad interim al segretario generale Maurizio Borgo, ossia la 'reazione' del presidente Santelli all'ordinanza con cui il Tribunale di Catanzaro, sezione Lavoro, aveva dichiarato illegittima la precedente nomina di Maria Maddalena Giungato poiché avvenuta senza avviso pubblico (uno dei ricorrenti era peraltro un legale della Regione). "Problemi" messi per iscritto in una nota inviata non solo al presidente e al segretario generale ma anche all'Avvocatura dello Stato, al Responsabile dell'Anticorruzione regionale e al Consiglio nazionale forense e che sarebbero sufficienti a chiedere il "ritiro" del decreto di nomina di Borgo come coordinatore dei legali regionali.
Primo o meno gli stessi destinatari della diffida con cui il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati (COA) catanzarese ha già avviato la controffensiva alla scelta di Borgo definita altrettanto "illegittima" (LEGGI QUI). Il primo "problema" posto dagli avvocati interni della Regione è l'attuale posizione del segretario generale, che arriva dall'Avvocatura dello Stato: "Risultando lo stesso in aspettativa, pare discutibile - scrivono- che l'autorizzazione concessa per ricoprire l'incarico di Segretario generale 'copra' automaticamente anche tale distinto incarico". Da qui la trasmissione all'Avvocatura dello Stato della stessa nota.
"In ogni caso - proseguono-, l'incarico di Coordinatore dell'avvocatura regionale, anche se ad interim, si pone in conflitto con qualsiasi incarico di tipo dirigenziale e che comunque comporti funzioni di amministrazione attiva. Inoltre, esso richiede indefettibilmente l'iscrizione all'elenco speciale degli avvocati (punto in comune con la diffida del COA, ndr): ricoprendo tale incarico dirigenziale, tale iscrizione sarebbe in contrasto con la normativa vigente". Per questo "problema" è stato disposto l'invio al Consiglio nazionale forense.
Anche gli avvocati interni, come il COA, dubitano della reale bontà dell' 'attestazione' dell'assenza (da parte di Borgo) di situazioni di inconferibilità o incompatibilità al momento del decreto firmato dal presidente Santelli, e così la missiva finirà sulla scrivania della Responsabile dell'Anticorruzione regionale.
"Non da ultimo - chiosano gli avvocati interni-, balza agli occhi la determinazione di proporre reclamo, nonché le modalità di conferimento del relativo incarico all'Avvocatura distrettuale di Catanzaro, a titolo gratuito, circostanza che evidenzia la peculiarità del medesimo e che, però, non può non essere evidenziata in particolar modo all'Avvocatura generale dello Stato". Insomma, se una decisione del Tribunale di solito chiude una controversia, quella sull'avvocatura regionale ha esteso ancor di più il conflitto. (g.r.)
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