Grande partecipazione all’Università Niccolò Cusano di Crotone, al Convegno tenuto ieri pomeriggio, in via Ada Negri n. 15 Crotone, con la partecipazione come relatori del Segretario Corecom Calabria Avv. Frank Mario Santacroce, che in un confronto con i diversi relatori gli Avv.ti Maria Teresa Calzona, Maria Stefania Arcuri, Maria Giovanna Liotti, Dott. Antonio Spanò Psicologo e Psicoterapeuta, e del vice presidente MF Teresa Paladini, in una tavola rotonda davanti ad un pubblico di giovani studenti universitari, è stata affrontata tutta la problematica riguardante il Cyberbullismo e il fenomeno social con le misure di contrasto introdotte dalla legge n. 71 del 2017 che ha istituito la piattaforma E.L.I.S.A., nonché con la normativa sul consenso al trattamento dei dati personali il d.lgs n. 101 del 2018, dove al comma 1 dell’art. 2-quinquies, “In attuazione dell’articolo 8, paragrafo 1, del Regolamento, il minore che ha compiuto i quattordici anni può esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali in relazione all’offerta diretta di servizi della società dell’informazione. Con riguardo a tali servizi, il trattamento dei dati personali del minore di età inferiore a quattordici anni, fondato sull’articolo 6, paragrafo 1, lettera a), del Regolamento, è lecito a condizione che sia prestato da chi esercita la responsabilità genitoriale”.Particolare riguardo è stato riservato agli aspetti psicologici del fenomeno con la relazione di prestigio del Dott. Antonio SPANO’.
Sottolineano, gli Avvocati Rocca e Santacroce, come gli attacchi ripetuti, continui, offensivi e sistematici sono all’ordine del giorno soprattutto in internet e, in Italia, il cyberbullismo è abbastanza radicato colpendo soprattutto i giovanissimi. La percentuale di coloro che dichiarano di aver subìto azioni di cyberbullismo pare calare infatti con l’età: ad 11 anni il picco (dice di averli subiti il 10,1%); a 13 anni lo denuncia l’ 8,5% e a 15 anni il 7% (sondaggio sistema di sorveglianza HBSC 2018 promosso dal Ministero della Salute).
Le vittime sono soprattutto i bambini che si affacciano nel mondo dei social in modo ingenuo e del tutto impreparato ma anche gli adolescenti fanno un uso problematico dei social preferendoli ai rapporti faccia a faccia, soprattutto quando si tratta di parlare dei propri sentimenti (lo pensa il 19% delle tredicenni, fonte HBSC 2018). La piazza virtuale però è piena di rischi. Il verdetto è ancora più preoccupante per l’American Academy of Pediatrics che riporta dati allarmanti: il 43% dei bambini e dei teenagers americani è stata vittima di attacchi sui social e il 58% di questi non ne parla con i genitori.La società ha raccolto i 10 segnali più comuni di disagio a carico dei bambini vittime di cyberbullismo.
1) In cima ai sintomi, il più comune sembra essere un aumento di nervosismo o il rifiuto ad andare a scuola. Il bambino chiede di poter restare a casa o telefona ai genitori durante l’orario scolastico per uscire prima. I bulli virtuali possono essere persone a loro vicine o vicine ai compagni dello stesso istituto scolastico.
2) Il secondo segnale d’allarme dovrebbe accendersi se il bambino risulta particolarmente irrascibile ed estremamente ansioso dopo che ha chattato o usato i social.
3) Il terzo sintomo riguarda lo stato d’animo del ragazzo mentre è indaffarato ad usare i dispositivi, dal cellulare al pc. Si arrabbia a tal punto da sbattere la tastiera o il telefono? Può succedere che le vittime reagiscano in questo modo per prendere le distanze dai bulli, reagendo con rabbia.
4) Il quarto campanello d’allarme dovrebbe accendersi quando il bambino non vuole condividere informazioni sul proprio account e sulle attività che svolge online con i genitori o gli adulti di riferimento. Nonostante il patimento, i bambini possono tentare di nascondere ciò che sta accadendo, hannotimore a parlarne. Stabilire delle regole chiare sull’uso dei dispositivi ed avere delle password comuni degli account è un modo per difenderli, almeno finché sono ancora piccoli.
5) Al quinto posto dei segnali di disagio ci sono la perdita inspiegabile di peso o l’aumento ponderale improvviso. Oppure mal di testa, mal di stomaco e difficoltà a mangiare. I genitori devono essere consapevoli che questi sintomi potrebbero indicare atti di bullismo e che, se persistono, possono danneggiare anche la salute.
6) Sesto campanello d’allarme è la difficoltà del figliolo a dormire la notte e ad avere una spiccata sonnolenza durante il giorno. L'irrequietezza è un fattore molto comune quando si tratta di cyberbullismo e i bambini spesso non sono in grado di dormire quando sono tormentati da ciò che i cyberbulli dicono su di loro. La stanchezza conseguente può influenzare il bambino per il resto della giornata, rendendolo irritabile e complicando lo svolgimento della sua giornata scolastica in cui deve affrontare compiti e compagni di classe.
7) Il settimo indizio di disagio da bulli virtuali è un progressivo calo di interessi verso gli hobby o le attività che generalmente venivano svolte con piacere ed erano magari le preferite.
8) L’ottavo segnale riguarda il comportamento del bambino che tende a divenire depresso o antisociale.
9) Segue l’isolamento da amici e parenti, nono sintomo di vessazioni virtuali.
10) L’ultimo sintomo, il più allarmante, è quando i ragazzi, schiacciati da prepotenze e prese in giro, iniziano a parlare di suicidio. In questo caso è indispensabile contattareimmediatamente uno specialista coinvolgendo subito la scuola.
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