“Siamo alla politica che fa dell’improvvisazione un totem e per darsi un tono, non avendo idee originali né la maturità culturale per estrarle dalla contaminazione con i saperi del territorio, si muove tentando di fare tabula rasa di tutto ciò che incontra. Anche se ciò che incontra è inoppugnabilmente brillante e di successo, sia per le sperimentazioni di cui dà prova che per il complesso di cognizioni ed esperienze specifiche (know how) conseguite in tanti anni di lavoro. Non siano di fronte - asserisce il consigliere regionale Francesco Pitaro che fa riferimento ai 4 Festival storicizzati esclusi dalla graduatoria dei ‘Grandi Eventi’ finanziati dalla Regione - ad una distruzione creativa per cui altre innovazioni propugnate dall’Esecutivo regionale scalzano quelle vecchie, ma al tentativo burocratico di distruggere performance collettive di qualità che, qualora centrasse l’obiettivo, arrecherebbe alla Calabria danni significativi”.
Sull’argomento il consigliere regionale ha depositato un’interrogazione al Presidente ff della Regione. Spiega Pitaro: “La non ammissione nella graduatoria definitiva, dopo essere stati valutati positivamente in prima battuta, di 4 dei Festival storicizzati nella graduatoria dei ‘Grandi Eventi’ perché non hanno svolto attività entro dicembre 2020, ricorda il lupo di Esopo che, avendo preventivamente deciso di mangiarsi l’agnello, lo accusa di sporcargli l’acqua del torrente benché il poveretto l’acqua la sfiorasse a valle. Infatti, a nulla è valso sottolineare che nessuna attività da parte dei Festival è stata svolta perché impedita dai decreti del Governo causa pandemia. È dunque percepibile a occhio nudo l’intenzione del decisore pubblico di mettere comunque la museruola a Festival con cui non ha voluto o saputo confrontarsi”.
Afferma il consigliere regionale: “Da tutta una serie di considerazioni (il bando che doveva durare 30 giorni e non un anno, il trascorrere di 4 mesi per nominare la nuova commissione dopo l’annullamento della prima graduatoria e la non applicazione delle proroghe pur concesse ad altri bandi del 2019, mentre analoghi differimenti ed estensione dei termini di attività sono stati previsti per tutti i fondi europei inclusi quelli del Por Calabria), risulta inequivocabile che la Regione ha voluto penalizzare i Festival “Ama Calabria” di Francescantonio Pollice, “Peperencino Jazz Festival” di Sergio Gimigliano, il “Festival d’Autunno” di Antonietta Santacroce/Donne in arte e “Fondazione Trame”. Commettendo, però, l’errore di sottovalutare i propri interlocutori, che si sono rivolti al Tar per ottenere verità e giustizia”.
“Colpisce - incalza Pitaro - il fatto che, da un lato, si vorrebbe tarpare le ali a eventi che godono dell’eccellente gradimento da parte del pubblico e dei media e, dall’altro, si appalta l’idea di Calabria a soggetti che, non conoscendo il territorio, la mortificano con pregiudizi e immagini plastificate. Si negano, attraverso espedienti amministrativi, le risorse a Festival prodotti in Calabria che generano attrazione e un indotto anche economico e, contemporaneamente, si dà oltre 1 milione di euro per un ‘corto’ di 4 minuti prodotto dalla ‘Viola Film’ da cui la Calabria si sente offesa e su cui (ottobre 2020) ho depositato un’interrogazione alla quale non è stata data una risposta scritta”.
Pitaro al presidente Spirlì chiede: a) “se non ritiene pretestuoso e tecnicamente scorretta l’esclusione dalla graduatoria definitiva dei ‘Grandi Eventi’ dei 4 Festival storicizzati, in quanto non hanno svolto attività entro dicembre 2020, quand’è noto che non potevano svolgere, per le preclusioni discendenti dai decreti del Governo causa pandemia, attività alcuna; b) di sapere per quale ragione, cosi come per altri bandi/ cultura emessi dalla Regione, l’Ente non ha proceduto alla proroga del termine relativo all’avvenuto svolgimento dell’evento anche con riferimento al bando ‘Grandi Eventi’ a causa delle restrizioni dirette a contenere la pandemia e che hanno impedito lo svolgimento degli eventi; c) se non intende - anche per bloccare i contenziosi giudiziari che, a fronte delle ragioni addotte dai 4 Festival, verosimilmente vedranno la Regione soccombere con conseguente danno economico - intervenire in autotutela e per rendere giustizia ai Festival esclusi; d) se non ritiene doverosa una risposta - in base alle prescrizioni per cui l’Esecutivo deve rispondere entro 20 giorni agli atti ispettivi dei consiglieri regionali - alla mia interrogazione sul ‘corto’ prodotto dalla Viola Film”.
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