"Catanzaro avrebbe grandi potenzialità - ha affermato Messina- ad oggi ci sono tanti giovani che hanno studiato musica, mi piacerebbe se si potesse avverare anche qui la fondazione di un'orchestra, quell'orchestra più volte negli anni pensata ma mai portata a realizzarsi al 100%"
19 gennaio 2024 18:06Un appuntamento imperdibile per gli Amici della musica, in particolare per gli appassionati della classica. Il duo Messina-Nicolini, violino e piano, ha riservato al pubblico catanzarese una performance di raro equilibrio e brio, un concerto in cui la complicità, l’affinità e la condivisione del repertorio scelto hanno creato l'irripetibile magia di una preziosa serata musicale.
Nel repertorio, due capolavori assoluti della musica da camera, quali la “Sonata n. 2 in La minore per violino e pianoforte, op. 137 n. 2, D. 385” di Franz Schubert e la “Sonata in La maggiore per violino e pianoforte” di César Franck. Intervallate da alcuni celebri brani legati alla tradizione popolare, le “Danze rumene” di Béla Bartók e la “Danza ungherese n. 1 in Sol minore” di Johannes Brahms.
Non solo un grande ritorno della musica da camera con gli appuntamenti degli "Amici della Musica", ma anche il grande ritorno di un catanzarese illustre, Sergio Messina, violinista di fama internazionale.
Sergio Messina, nato e vissuto a Catanzaro, ha conseguito il diploma al Conservatorio S.P. a Majella di Napoli, sotto la guida di G. Leone, perfezionandosi successivamente con Georg Moench e Vadim Brodski. Oggi vive a Firenze dove è docente di violino al Conservatorio ‘L. Cherubini’.
Finalista nei concorsi solistici: Torneo Internazionale di Musica e Vittorio Veneto, nel 1985 vince il primo premio assoluto al concorso nazionale “Città di Genova”. Nel 1987 presso l’Accademia Chigiana di Siena, vince una borsa di studio, con concerti premio in Irlanda. Ha dato concerti in Francia, Svizzera, Irlanda, Messico, Canada. e Stati Uniti dove ha suonato presso i prestigiosi Middlelbury-college (Vermont) e Kaneff-center di Toronto. Marck Carrington, critico musicale del Washington-Post, ascoltandolo nel concerto K. 219 di Mozart ha scritto di lui: “… violinista che suona con grande passione...". È stato invitato a tenere una masterclass dalla Norht Minzu University (Cina), ha registrato i concerti di Mozart, Viotti n 22, Bruch, Mendelssonh. Bottesini e le sonate di Brahms, Mozart, Schubert. Paganini. Suona un pregevole violino di scuola napoletana ‘ Vittorio Bellarosa del 1967’
"E' sempre un piacere tornare nella mia città e ritrovare quei vecchi amici appassionati di musica. E' sempre una bella emozione. Ai miei tempi, per studiare ho dovuto emigrare, oggi finalmente i giovani calabresi hanno la possibilità di studiare nella propria terra", ha detto Messina, che si è poi soffermato sulla sua città d'origine e sul contesto culturale e artistico calabrese.
"Catanzaro avrebbe grandi potenzialità, ad oggi ci sono tanti giovani che hanno studiato musica, mi piacerebbe se si potesse avverare anche qui la fondazione di un'orchestra, quell'orchestra più volte negli anni pensata ma mai portata a realizzarsi al 100%. Di questo mi dispiace molto, dei tanti tentativi finiti in una bolla di sapone. Oggi in Calabria ci sono 3 Conservatori che formano tanta gente. Temo che il frutto dei loro lavori non sia stato ancora canalizzato e focalizzato", ha detto ancora Messina.
Stop all'emigrazione culturale e si pensi a canalizzare bene le risorse artistiche della nostra terra in progetti di ampio respiro: il monito è chiaro, che sia di buon augurio per una Calabria madre di grandi artisti che non debbano andare più lontano per farsi valere.
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