Grazioso Manno omaggia l'amico Filippo Pietropaolo, consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d'Italia: “Dobbiamo riscoprire lo spirito del 1948”

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Grazioso Manno
  18 aprile 2020 23:13

di GRAZIOSO MANNO

18 Aprile 1948: una giornata storica .Per la prima volta gli italiani furono chiamati a votare liberamente.

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Stravinse la Democrazia Cristiana, guidata dal più grande Statista del secolo scorso: Alcide De Gasperi. Un uomo d'altri tempi, politico d'eccezione, intelligenza fuori dal comune, trascinatore delle folle, leader incontrastato nella DC e fuori dalla DC, capacità di governare fuori dal comune. Nello stesso tempo uomo umile, rispettoso delle idee altrui, sensibile ai problemi della povera gente, garante della altrui libertà: non si arricchi' sfruttando la politica e morì povero.

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In Italia, oggi più che mai, avremmo bisogno di uomini politici che seguano il Suo esempio. Certo sono cambiati i tempi, le usanze, il modo di fare politica. Ma abbiamo, per fortuna, esempi da seguire che vedono la politica veramente come servizio, vicini alle persone più bisognose, umili nell'approccio con gli altri, sempre pronto e disponibile a risolvere problemi.

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Tra gli altri, io ne conosco profondamente uno in particolare che può e deve essere d'esempio per come si deve fare Politica (quella con la P maiuscola), con grande umiltà, impegno costante a favore della gente, grande capacità di ascolto, onestà, voglia di affrontare i problemi, rispetto delle idee altrui, serenità di giudizio. È il Capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, quindi il mio Capogruppo e punto importante di riferimento Filippo Pietropaolo.

Mi riconosco in Lui in tutto e per tutto perché, al di là del fatto che è Consigliere regionale e ricopre un incarico importante come quello di Capogruppo, è soprattutto un uomo perbene. Abbiamo scelto bene quando, in tanti, lo abbiamo sostenuto con entusiasmo durante la campagna elettorale. Sono sicuro che si farà valere, in una Regione come la nostra che ha assoluto bisogno di politici di qualità. Insomma, per concludere, dobbiamo riscoprire lo spirito del 1948. 

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