
La chiusura ripetuta delle Guardie mediche a Botricello e Marcedusa ha scatenato l’ira dei sindaci, Saverio Simone Puccio e Domenico Garofalo, che hanno annunciato “azioni di protesta eclatanti” a tutela della salute pubblica.
I due sindaci hanno scritto una lettera aperta al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al presidente Regione Calabria e Commissario Sanità, Roberto Occhiuto, e al prefetto di Catanzaro. La missiva è stata trasmessa anche ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale, alla Procura di Catanzaro ei carabinieri.
Puccio e Garofalo hanno evidenziato “la ferma volontà di avviare ogni azione a tutela della popolazione dei due centri considerato che dallo scorso mese di luglio si registrano continui disagi e chiusure delle postazioni di continuità assistenziale”.
La postazione di continuità assistenziale di Botricello è stata chiusa in questi ultimi mesi in alcune occasioni, mentre quella di Marcedusa risulta già chiusa e accorpata proprio a Botricello. Questo vuol dire che due comunità così importanti sono completamente sprovviste, per l’ennesima volta, di assistenza sanitaria.
“Di fatto – scrivono i sindaci - in questi due paesi è vietato ammalarsi se si considera che le popolazioni sarebbero costrette, secondo l’Asp, a spostarsi a diversi chilometri di distanza per raggiungere la postazione di Sellia Marina. In quest’ultima sede, dunque, dovrebbero convergere i residenti di tre realtà, per un totale di circa 13.000 abitanti con un solo medico di turno”.
I sindaci di Botricello e Marcedusa usano parole molto forti: “Tutto questo è pura follia! Rappresenta a pieno uno Stato che ha scelto di violare palesemente le sue stesse norme, rinunciando ufficialmente a garantire l’assistenza sanitaria. Non stiamo qui a ricordare le violazioni costituzionali e penali che si stanno compiendo. Piuttosto, vogliamo chiaramente comunicare che non accetteremo più passivamente queste condizioni”.
Puccio e Garofalo hanno evidenziato: “Abbiamo incontrato nei giorni scorsi i vertici dell’Asp di Catanzaro, ma ci è sembrato di interloquire con manager e funzionari assolutamente estranei alla realtà. Non accetteremo questo stato di cose! Siamo pronti ad attuare forme di proteste eclatanti, coinvolgendo le comunità che rappresentiamo e che dobbiamo difendere ad ogni costo. Davanti alla violazione palese di tutte le leggi in vigore – hanno proseguito - siamo pronti a reagire con altrettanta veemenza perché non si condanna un intero comprensorio a subire le incapacità e le irresponsabilità sia dei dirigenti sia di medici che non rispettano la loro “missione””.
Per questo, l’appello alle istituzioni: “Chiediamo un provvedimento urgente da parte del Ministero della Salute e del Commissario alla Sanità che obblighi i medici a coprire i turni di continuità assistenziale, rivedendo le normative attuali e i metodi di reclutamento, riorganizzando contestualmente la copertura del territorio provinciale e regionale. Dopo mesi di promesse e false illusioni, con continui disservizi e pericoli concreti per la popolazione, non arretreremo di un solo millimetro e a partire dalla prossima settimana attueremo forme di protesta eclatanti. Da Sindaci – hanno concluso - ci sentiamo abbandonati dallo Stato, coscienti che all’intera popolazione sia negato volutamente persino un diritto costituzionalmente garantito quale quello alla salute.
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