Guardie mediche, Scalese (CGIL): "Fare chiarezza sul caso di Falerna"

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Foto d'archivio
  28 maggio 2025 15:25

“La tragica vicenda avvenuta a Falerna impone non solo chiarezza immediata su quanto accaduto, ma anche un confronto urgente e serio sul futuro dei presidi sanitari territoriali in Calabria”.

È quanto sostiene Enzo Scalese, segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, riflettendo su quando accaduto ad un uomo che ha perso la vita in piazza senza trovare personale medico presso la locale guardia medica.

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“Questa morte poteva essere evitata? Non lo sappiamo e certamente non è nostro compito procedere con queste valutazioni – prosegue Scalese – ma è nostro dovere pretendere che si accertino i fatti e le eventuali responsabilità. Ancora più urgente è comprendere quale sia il disegno complessivo che la struttura commissariale intende attuare rispetto al futuro delle guardie mediche e, più in generale, della sanità territoriale”.

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“Da tempo – aggiunge Scalese – si leva purtroppo inascoltato il grido d’allarme di sindaci e amministratori locali, soprattutto nei comuni più interni e isolati, dove l’assenza di servizi adeguati si traduce in una drammatica percezione di abbandono. Nei contesti dove il personale è insufficiente, le strutture spesso inadeguate, il taglio delle guardie mediche rappresenterebbe l’ennesimo colpo inferto a un sistema sanitario già segnato da carenze strutturali gravi e persistenti”.

“La CGIL – conclude Scalese – ribadisce la propria ferma contrarietà a ogni ipotesi di ridimensionamento dei presidi sanitari di prossimità e chiede risposte concrete, immediate e trasparenti. È tempo che la politica regionale si assuma fino in fondo la responsabilità di garantire ai cittadini calabresi il diritto alla salute, ovunque essi vivano, e non solo nei pressi dei grandi ospedali o nei capoluoghi”.

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