Guccione (Pd): “Avviare la riforma del sistema sanitario calabrese”

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Carlo Guccione
  30 agosto 2020 12:39

"Avviare la riforma del sistema sanitario calabrese. Il gruppo PD, lo scorso mese di giugno, ha presentato una proposta di legge sull'adozione di misure di razionalizzazione delle attività delle Aziende del servizio sanitario regionale. Ora è arrivato il momento di passare ai fatti e già da settembre bisognerà avviare l'iter legislativo che porterà all'approvazione di questo importante provvedimento". Lo sostiene, in una nota, il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. "Abbiamo fatto la nostra parte - aggiunge - e dimostrato come, attraverso questa proposta di legge, potremmo migliorare la qualità delle prestazioni ospedaliere e ottimizzare le risorse economiche visto che i presidi territoriali per acuti (Spoke) verranno scorporati dalle Aziende sanitarie provinciali di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria per far nascere l'Azienda unica ospedaliera provinciale Hub. Bisogna agire subito, altrimenti il rischio è che non saremo in grado nemmeno di poter contrastare una possibile seconda ondata della pandemia. La governatrice Jole Santelli ha dichiarato più volte di essere d'accordo su questa ipotesi riformatrice e anche la proposta di legge presentata dal capogruppo dell'Udc, Giuseppe Graziano, va in questa direzione. Dunque, è necessario l'impegno dell'intero Consiglio regionale, maggioranza e opposizione sono chiamati a questo importante compito con l'obiettivo di migliorare l'offerta assistenziale e l'organizzazione territoriale per il diritto alla salute dei calabresi. Questo mese di settembre dovrà essere decisivo per avviare i lavori della Commissione Sanità e poi del Consiglio regionale per l'approvazione di questo primo tassello di riforma sanitaria".

“La nascita dell'Azienda unica ospedaliera provinciale Hub - dice ancora Guccione - permetterà alle Aziende sanitarie (con lo scorporo degli ospedali Spoke) di dedicarsi solo alla politica di prevenzione e alle prestazioni territoriali, che in alcune aree sono quasi inesistenti. Sarebbe un grande risultato, anche dopo la nascita dell'Azienda unica di Catanzaro - frutto dell'integrazione dell'Azienda ospedaliera Pugliese e il Policlinico universitario Mater Domini - per creare sinergie, efficienza e qualità delle prestazioni ospedaliere. Oggi gli ospedali Spoke, in alcuni casi, non riescono a garantire i servizi ospedalieri, vengono accorpati o addirittura chiusi reparti per mancanza di personale e tecnologie adeguate. Alcuni ospedali, invece, rischiano di essere chiusi per mancanza dei requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per le attività ospedaliere. Oltre il 35% dei posti letto previsti negli ospedali Spoke non sono attivi: la Calabria, infatti, si piazza all'ultimo posto in classifica con 1,95 posti letto ogni mille abitanti; in Emilia 3,14 posti letto ogni mille abitanti, in Friuli 5,02. Mentre la spesa sanitaria pro-capite in Calabria è di 200 euro in meno per abitante rispetto alla media nazionale. Lo Stato versa nelle casse calabresi quasi 200 milioni in meno all'anno per la sanità. Non dobbiamo aspettare solo le risorse e le decisioni del governo nazionale, ma dobbiamo mettere a frutto tutte le competenze che le Regioni hanno in materia sanitaria".

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"L'obiettivo è quello di lavorare insieme, maggioranza e opposizione - prosegue il consigliere del Pd - con il compito esclusivo di costruire una rete territoriale, attualmente inesistente. Lo faremo dando vita ad Aziende Sanitarie Provinciali che si occuperanno solo di sanità territoriale e ad Aziende Ospedaliere Provinciali Hub che diventeranno poli di eccellenza garantendo l'ordinaria amministrazione ma anche un'adeguata alta specializzazione degli interventi ospedalieri. Sarà un vero banco di prova politico-istituzionale dove ognuno è chiamato a dare il proprio contributo per la definizione di un nuovo Piano sanitario regionale".

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