Guerra in Ucraina, la riflessione di Franco Petramala: "Atene e Sparta"

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Franco Petramala
  04 maggio 2022 12:45

di FRANCO PETRAMALA

Nel guazzabuglio delle guerre e dell’attuale la tentazione di farsi una propria idea è grande, come il non farsi influenzare.

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L’Ucraina ha i caratteri dell’Europa più occidentale così come è certo che la Russia abbia una capitale al di qua degli Urali malgrado il suo territorio si estenda in Asia. La cultura russa, specialmente quella all’inizio del 1800 e successivamente fino a Solzenicin ed oltre, è europea e ad essa sono tributari i cittadini del mondo. A metà del 1900 la Russia è stata alleata dell’Europa contro il nazismo e alleata degli Stati Uniti contro Hitler.

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Anche Atene si alleò con Sparta contro l’esercito invasore di Serse Re di Persia. In seguito Sparta divenne nemica di Atene nella guerra del Peloponneso e gli anni dal 430 al 401 a,c. furono terribili anni di guerra fra le due Polis.

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Ma Peppino Aloise mi ha segnalato un articolo di Natalino Irti nel quale si recupera uno studio di un soldato russo dell’epoca della guerra contro Napoleone, Pavel Ivanovic Pestel. *   

«La Russia è immensa, ma accanto al popolo russo vi convivono numerose altre nazionalità; le piccole nazioni sottomesse a un grande popolo mirano spesso all’indipendenza; a sua volta, un grande popolo vuole frontiere sicure e cerca di impedire che i piccoli popoli viventi ai suoi margini cadano nell’orbita di un altro grande stato…».

Il Pèstel accorda indipendenza alla Polonia, ma la nega a Finlandia, Estonia ed altri paesi baltici, Biancorussia, Piccola Russia, Bessarabia, Crimea, Georgia, regioni del Caucaso e della Siberia; a tutti nega il diritto di nazionalità: «sono popoli troppo piccoli, appartenenti da tempo alla Russia e, più o meno, senza tradizioni di vera indipendenza; queste nazioni, a causa della loro piccolezza o debolezza, non potranno quindi formare stati indipendenti».

Il vecchio documento di Pèstel testimonia la storicità dei problemi, di motivi e tensioni. …. Che non è “giustificare”, ma chi ignora il passato, ignora anche il presente, dove si aggira in preda a torbide emozioni ed a primitività di istinti. L’azione politica, che duri nel tempo e abbia significato nella vita d’un popolo, nasce da lucida consapevolezza dei “perché”, dal cogliere la complessità delle situazioni storiche…”

Prima… che la Rivoluzione francese avesse sortito i suoi effetti e le pratiche democratiche dello stato di diritto e l’evoluzione delle rivendicazioni sociali della nuova cultura avessero avuto il loro esito, compreso il ben noto diritto all’autodeterminazione dei popoli e del rispetto a loro dovuto, a prescindere dalla loro dimensione! 

 

* Il Sole 24 ore del 2 maggio 2022 “Due secoli di pensiero politico russo”

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