Gutenberg, "Dal passato al presente": Marcello Flores spiega le cause del fascismo in Italia

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  23 maggio 2023 22:17

di NICOLO' VITO GALLELLO 

La saletta dedicata agli incontri della libreria Ubik di Catanzaro ha ospitato l'incontro con lo storico di fama internazionale, il professor Marcello Flores, arrivato nel capoluogo di Regione per presentare il suo nuovo libro, scritto a quattro mani con Giovanni Gozzini, “Perché il fascismo è nato in Italia” edito Laterza.

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L’incontro, moderato dal libraio Nunzio Belcaro, ha visto la presenza di Piero Caprari dell’ANPI di Catanzaro e del presidente della Fondazione Gutenberg, Armando Vitale, tra i soggetti promotori del momento formativo.

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L’approfondito dialogo con il professor Flores rientra nel ricco e articolato programma del ventennale della nascita (ndr. 2003) del Progetto Gutenberg, fatto di incontri con autori e momenti di riflessione e confronto importanti per tutti i giovani.

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Un nutrito pubblico di interessati ha interagito con il professore portando la riflessione verso un accostamento, forse un po’ troppo perentorio, con la situazione odierna facendo paragoni forti e volutamente provocatori ai quali il professore ha risposto con estrema attenzione e perizia.

Uno dei punti chiave trattati è quello della difficoltà della democrazia oggi, in un mondo globalizzato, in cui l’informazione ha avuto una rivoluzione sostanziale acquisendo un potere tale da rendere completamente diverso, rispetto al passato, il rapporto di partecipazione politica dei cittadini, un’azione che dice Flores: “dovrebbe spingerci a cercare di capire cosa c’è di nuovo oggi in Italia e in Europa e nel Mondo che non riusciamo a capire fino in fondo”. Flores mette in evidenza in questo libro come tutti gli attori sociali e politici presenti dal 1918 al 1922 non avessero capito o voluto capire la novità rappresentata dal fascismo.

Dalla disamina fatta viene fuori l’idea del fascismo come di una situazione considerata in quel dato momento storico come un semplice fatto momentaneo, Flores continua parlando di concezione che si aveva del fascismo, da parte degli attori del tempo, come di: “una manifestazione esagerata di cose che c’erano già state in passato e, di fatto, non ci si è resi conto della profondità effettiva di quella rivoluzione culturale che il fascismo compie ponendo la violenza al centro della propria cultura politica”.

Nel tentativo di comprendere “quali sono le cose nuove dell’oggi” si è toccato anche il tema delle democrazie illiberali, altro elemento chiave, vale a dire “democrazie in crisi perché coloro che ne sono al comando perché sono stati eletti democraticamente, pensano che avendo ottenuto la maggioranza, la democrazia possa diventare, di conseguenza, il potere della maggioranza; quando, di fatto, la democrazia è il riconoscimento dei diritti delle minoranze e l’equilibrio dei poteri diversi, nel fare un confronto su questo dovremmo ragionare”.

Un secondo blocco tematico cruciale nel volume di Marcello Flores e Giovanni Gozzini è rappresentato dallo sfarinamento delle forze politiche che, ricorda il professore, cedono nel 1921 il monopolio della forza e della violenza. Sono infatti i fascisti a reprimere le lotte operaie e agrarie con il beneplacito delle forze di governo. L’altro fattore è dato dalla brutalizzazione della guerra che porta a garantire, giustificare e legittimare le azioni violente compiute dalle squadre fasciste che fanno della costruzione di una cultura della violenza un loro punto chiave. “La società intera è pervasa - secondo Flores- da questa brutalizzazione”.  

In conclusione, l'evento ha offerto una preziosa opportunità di riflessione sulla storia del nostro Paese. Il dibattito ha offerto una panoramica esaustiva sulle cause e le conseguenze del fascismo italiano. L'evento ha sottolineato l'importanza di conoscere il passato per preservare la memoria collettiva e promuovere una società consapevole e democratica.

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