Gutenberg, 'Il beneficio del dubbio': Rudy Guede racconta la sua storia

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  26 maggio 2023 18:18

di GIACOMOPIO SCALZO

 

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Nella giornata di oggi Rudy H. Guede, autore, e Pierluigi Vito, scrittore e giornalista, hanno presentato il loro libro “Il beneficio del dubbio. La mia storia” presso il Liceo Classico P. Galluppi di Catanzaro, durante ventesima edizione del progetto Gutenberg.

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A presentare la conferenza il professore Scalise, che ha esordito parlando della sentenza che ha condannato Guede per concorso in omicidio, e ha visto però tutti gli altri imputati assolti, lasciando difatti il delitto senza un colpevole, “è una sentenza che ci lascia dei dubbi” ha detto a tal proposito.

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Pierluigi Vito ha preso poi la parola rivolgendosi direttamente ai ragazzi: “penso che questa esperienza costituirà un ricordo prezioso del vostro percorso scolastico“.

Pierluigi Vito e Rudy H. Guede si sono incontrati per la prima volta in carcere, entrare in sintonia non è stato certamente facile “la storia andava riavvolta dall’inizio, senza considerare il rumore di fondo” ha affermato Vito nel concludere il suo intervento.

 

“Il mio corpo era in carcere, la mia anima è sempre rimasta fuori” è con questa frase che Rudy H. Guede apre il dibattito vero e proprio rispondendo alla domanda posta da un ragazzo della scuola, “quando sono uscito per la prima volta grazie ad un permesso premio ho ricongiunto il mio corpo con il mio spirito” ha poi aggiunto.

 

Non si sono fatte attendere le critiche a chi, per anni, lo avrebbe diffamato ripetutamente, “Su di me c’è stato un accanimento, venivo dipinto come uno spacciatore, un ladro”. 

 

“Ho tentato nel mio piccolo di soccorrere Meredith Kercher, poi ho avuto paura, ero spaventato, bisogna viverli certi momenti per capirli davvero” ha poi continuato, e alla domanda se fosse vittima di un errore giudiziario ha risposto così: “L’unica vera vittima è Meredith ma senza ombra di dubbio la macchina della giustizia non ha fatto bene il proprio lavoro, altrimenti la famiglia Kercher avrebbe un colpevole”.

 

Guede ha scelto di scrivere il libro per raccontare la sua storia, dal suo punto di vista, per ricostruire i fatti e fare chiarezza sulla vicenda, con la volontà di allontanare da lui i pregiudizi e guardare alla storia da un punto di vista totalmente diverso da quello a cui siamo abituati e non c’è dubbio che sia riuscito nel suo intento.

 

 

 

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