"Quella di oggi, in piena crisi Covid-19, è una data molto particolare per tutti i lavoratori italiani. Esattamente cinquant’anni fa, vide la luce la legge n. 300/1970. Non una legge qualsiasi, non una banale ed articolata previsione normativa. Niente di tutto ciò. Essa fu, anzi è ancora, lo Statuto dei Lavoratori, ovvero la più importante riforma di diritto del Lavoro mai varata nel nostro Paese, la cui approvazione è da ricondurre ai voti favorevoli di socialisti e democristiani. Ispirato dal prof. Gino Giugni e dal già ministro socialista Giacomo Brodolini (al secolo il “ministro dei lavoratori”) lo Statuto rappresentò una svolta che non è un eufemismo definire epocale per i lavoratori fino ad allora privi di molte garanzie e di adeguate tutele". E' quanto scrivono in una nota Gregorio Buccolieri Commissario Cittadino Psi Catanzaro, Pierino Amato, Segretario provinciale di Catanzaro e Luigi Incarnato, Segretario regionale.
"Per tali motivi - proseguono-, non sfugge certamente come la sua approvazione costituì, e costituisce tuttora, un’occasione persa per quelle forze politiche che, votando contro, o astenendosi (dopo averlo osteggiato), mancarono clamorosamente l’appuntamento con la storia in ragione di un presunto quanto improbabile “Imbroglio borghese utile per catturare la combattività operaia”. Dopo mezzo secolo, invece, lo Statuto dei Lavoratori costituisce ancora un baluardo di diritti sociali ad appannaggio di milioni di lavoratori che oggi vedono gradualmente smarrire le proprie certezze, restando quasi inermi davanti ad un mondo del lavoro che muta vertiginosamente reinventando sé stesso ad ogni minima sollecitazione del sistema capitalistico-finanziario".
"Ecco che in questo quadro, bisognerebbe che tutte le forze politiche, soprattutto quelle che si ergono a paladini dei principi ivi contenuti, secondo lo schema riformista del socialismo liberale si impegnassero a concertare con sindacati e mondo dell’impresa le modifiche ritenute necessarie a rapportare ai complessi tempi moderni lo Statuto dei Lavoratori, di tal guisa rinnovandone la funzione di perno centrale del mondo del lavoro", conclude la nota.
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