Dal binomio “bambini- bonsai” è nata una collaborazione tra l’A.Fa.D.O.C. (Associazione famiglie di soggetti con deficit Ormone della Crescita) e le associazioni che diffondono l’arte del bonsai in tutta Italia. A promuoverla la casa editrice “Gemma edizioni”, che, in vista della Giornata mondiale di sensibilizzazione sulla crescita dei bambini prevista per il 20 settembre, dal 14 settembre renderà disponibile online, anche come audiolibro, “Bonsai”, un racconto scritto e illustrato da Denise Sarrecchia, che affronta la tematica del nanismo ipofisario.
Tra le realtà associative contattate dalla casa editrice, c’è anche l’associazione bonsai e suiseki “Perla dello Jonio”, attiva a Catanzaro e dintorni: ne è nata, così, una collaborazione che, come spiega il segretario dell’associazione, Nicola Gallelli, porterà inizialmente all’acquisto di alcune copie del libro, in considerazione del fatto che parte del ricavato va a sostegno dell’A.Fa.D.O.C., e che si rinsalderà in occasione della XI biennale di “Perla dello Jonio”, in programma (si spera) per fine maggio, quando il testo sarà oggetto di un approfondimento specifico. La tematica che ispira la trama del racconto, del resto, ben si inquadra nello spirito dell’associazione, che promuove l’arte del bonsai per diffondere il rispetto della natura e dei suoi tempi, delle creature e delle diversità. Chi è affetto da “nanismo” sa bene, infatti, cosa significhi essere considerato un “diverso”, ed essere continuamente oggetto di derisioni per una semplice questione di “altezza”.
Questa è la trama: “Il libro narra la storia di Penny, una bambina di 7 anni, alta 70 cm. Da qualche parte dentro di sé, lei sa di essere speciale, ma non si sente all’altezza del mondo reale, perché è costretta a giustificare il suo aspetto, perché i compagni di classe la prendono in giro, perché vive in una realtà in cui “essere all’altezza” vuol dire anche riuscire a toccarla, senza bisogno di stare sulle punte. Ma essere all’altezza non è una questione di centimetri e grazie al fortunato incontro con un bonsai e una dolce fioraia, Penny imparerà a vedere sé stessa e il mondo con altri occhi.
È una storia che parla di amicizia, del potere della gentilezza, del valore salvifico dell’immaginazione e soprattutto dell’amore per sé stessi, qualunque forma abbiamo e qualunque sia la nostra statura. Una narrazione dallo stile limpido e profondo, una scrittura semplice ma non semplicistica per la fruizione dei bambini, che ha l’intento di porre l’accento con fiera tenerezza, e spesso con disarmante commozione, suipunti di forza dei “bambini-bonsai”, bambini che non riescono ad avere fiducia in sé stessi perché credono che la propria condizione fisica sia tutto ciò che li definisce. Ma le radici del nostro piccolo “albero” non abbracciano solo loro, si estendono senza freni anche agli adulti, ai genitori che quotidianamente provano a insegnare ai propri figli il coraggio di amarsi, a quegli adolescenti, con patologie affini, diventati grandi con la convinzione di aver sempre qualcosa da dimostrare agli altri. E non solo. Bonsai non è “a numero chiuso”. Tutti possono riflettersi nella storia di Penny, perché la diversità non ha un solo volto e, come ci rassicura il nostro piccolo e acuto narratore, “quaggiù c’è spazio per tutti”.
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