I classici oggi / 7. Da dove derivano i nomi dei luoghi?

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Roseto
  02 marzo 2022 15:18

 di MASSIMILIANO LEPERA  

Da dove derivano i nomi di alcuni luoghi? Oggi spesso non ci si chiede alcunché riguardo a certe derivazioni antiche, che tuttavia a volte sono molto tangibili dall’attuale nome di un luogo. Sì, perché la toponomastica, ovvero lo studio scientifico dei nomi di luogo (dal greco “topos”, luogo, e “onoma”, nome), è colma di simili riferimenti. Ma vediamone subito qualcuno. Molte città del meridione, ad esempio, soprattutto per gli illustri trascorsi nella Magna Graecia, hanno tale derivazione. Si pensi alle città pugliesi Gallipoli (καλ? π?λις (kalé pólis), “bella città”), Galatina (da γ?λα γ?λακτος (gála gálaktos), “latte”, così come il latino lac lactis), Taviano e Casarano (legate probabilmente ai due appellativi del princeps, Octavianus e Caesar), Ostuni (dal greco ?στυ ν?ον (ásty néon), “città nuova”).

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In Calabria invece paesi come Nicastro e Belcastro richiamano l’arte bellica: il primo prese nome dal castello (Νεοκ?στρον) (Neokástron) che vi edificarono nell’Alto Medioevo i Bizantini, oltre a richiamare il latino castra, “accampamenti militari”, così come forse il secondo, a cui si aggiunge anche il vocabolo bellum, nel caso genitivo, per formare belli castra, “accampamenti di guerra”. Ma anche Settingiano, che un po’ forzatamente, ma non troppo, richiamerebbe septem ianua, ovvero “sette porte”. Spostandosi in Sicilia, non si può non menzionare il capoluogo Palermo, che deriva dal greco π?ν ?ρμος (pân hórmos), “tutti porti”, proprio per la presenza dei due fiumi Kemonia e Papireto, i quali creavano un enorme approdo naturale, che divenne poi Panormus con i Romani.

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In Basilicata si possono citare ancora Policoro (da πολ?ς χ?ρος (polýs chôros), “molti luoghi”) e Oppido Lucano (dal latino oppidum, “città fortificata”). Per giungere addirittura in Germania, nella città di Colonia, che prende il nome proprio da Colonia Agrippina, ovvero l’antica fortezza legionaria della provincia romana della Germania inferiore innalzata a tale rango (da villaggio) per volere della moglie di Claudio e madre di Nerone.

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