Riceviamo e pubblichiamo una nota dei consiglieri Gianmichele Bosco, Fabio Celia, Lorenzo Costa, Sergio Costanzo, Nicola Fiorita, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo e Cristina Rotundo
“Qualcuno si è preso la briga di andare a rimuovere gli striscioni di protesta che erano stati esposti da alcuni commercianti di piazza Roma. Come se togliere lo striscione servisse a risolvere qualche problema, come se chi amministra questa città non avesse proprio nessun’altra idea che quella di nascondere la testa sotto la sabbia.
Gli striscioni erano stati esposti dopo l’apposizione dei famigerati paletti che deturpano il nostro corso e rendono impossibile qualunque tipo di sosta breve. Sono gli stessi commercianti a spiegare - se solo si ha la pazienza di ascoltarli - che la loro protesta non è contro i paletti in sé – essendo consapevoli della necessità di tutelare i pedoni, di consentire il passaggio ai disabili, di garantire una gestione ordinata dei parcheggi – ma piuttosto è un grido di dolore per l’abbandono in cui versa l’intero centro storico e per l’approssimazione con cui si sperimentano sulla pelle degli operatori economici e dei residenti soluzioni improvvisate ed estemporanee.
Come dare loro torto? La nostra città non si è mai dotata di un Piano urbano di mobilità, i lavori in atto su Corso Mazzini nascono da un progetto approvato più di due anni fa che nel tempo è stato stravolto, snaturato – basti leggere in proposito le parole chiare e definitive dell’ex assessore al traffico Giovanni Merante – un piano che non è stato discusso dal nuovo consiglio, un piano privo di qualsiasi studio preliminare, la cui attuazione è stata rimandata appunto per lunghissimo tempo e che viene realizzato incredibilmente nel momento in cui il parcheggio del Politeama è chiuso, la Funicolare è chiusa, l’ascensore di Bellavista è non funzionante e sono in corso i lavori in Piazza Duomo. Come se a questa amministrazione dei commercianti e dei residenti non gliene importasse nulla. O perlomeno come l’attenzione fosse intermittente, così che nella delibera di giunta del 13 aprile 2018 si stabilisce il passaggio da quattro a due zone di strisce blu per consentire ai residenti un più facile parcheggio e non si ripropone l’esclusione di Corso Mazzini dalle zone in cui gli stessi residenti possono parcheggiare, ma poi si continua a multare senza sosta i residenti in possesso dell’apposito permesso che parcheggiano la propria auto sul corso.
Sono diciotto anni che le cose vanno così. Da quando l’allora Sindaco Abramo realizzò un corso senza marciapiedi ma non ebbe il coraggio di far partire l’isola pedonale, sono venti anni che ci trasciniamo dietro il quesito irrisolto di cosa fare di questo corso con l’assurdo di questi giorni per cui adesso non abbiamo l’isola pedonale ma non abbiamo neppure un corso dove si possa sostare. Solo auto che camminano alla ricerca del parcheggio perduto e paletti per i pedoni che non ci sono più.
Venti lunghi anni in cui il sindaco non è riuscito a creare un parcheggio, venti anni in cui l’apertura di un grande centro commerciale nel territorio comunale ha affossato i commercianti del centro, venti anni in cui l’università è andata via senza che ci fosse un’idea su come sostituirla, venti anni in cui la Regione è andata via senza che ci fosse un’idea su come sostituirla, venti anni senza politiche di sostegno alla residenzialità di giovani e studenti, venti anni in cui l’unico piano commerciale è stato pagato e subito archiviato, venti anni in cui il centro storico più vivo della Calabria è stato ridotto ad un deserto.
Certo c’è una novità. Questa volta per peggiorare la situazione sono stati anche spesi 84.000 euro di soldi pubblici. Se pensavate che avevamo toccato il fondo, sappiate che il Sindaco ha cominciato a scavare”.
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