L'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio ha approvato il bilancio consuntivo 2019. Il conto economico si è chiuso a -14,5 milioni di euro. Il disavanzo è comunque calato rispetto all'esercizio 2018. Stando al Piano di efficientamento adattato dai vertici dell'ospedale catanzarese, la perdita è abbondantemente 'migliore' rispetto ai 24 milioni di euro preventivati con la manovra triennale.
Se al Policlinico, il buco, anzi la voragine da oltre 100 milioni di euro (LEGGI QUI) è stata giustificata con le poste straordinarie (credito svanito verso la Fondazione Campanella e decreti ingiuntivi dell'Umg), al Pugliese il pallino da anni è il "sottofinanziamento" dell'azienda deciso dal dipartimento Tutela della Salute. Nella relazione al bilancio di quest'anno non è mancato il riferimento a questo aspetto.
Il Pugliese spinge per un maggiore riconoscimento della quota legata alle funzioni non tariffabili (ad esempio, gli accessi al pronto soccorso) che possono arrivare al massimo fino al 30% della remunerazione assegnata. "Nel caso specifico - si legge nella relazione- tale finanziamento si mantiene ad un livello pari al solo 23,4% del finanziamento complessivo, al netto dei finanziamenti vincolati: l’importo assegnato dalla Regione Calabria, Dipartimento Tutela della Salute, appare quindi esiguo
e svincolato di fatto da una rendicontazione analitica delle funzioni non tariffabili, considerato che le tabelle allegate al D.C.A. n. 96/2020 non sono assolutamente esplicative di tutte le funzioni garantite dall’A.O.P.C., ma prive di tariffe di riferimento".
L'azienda inoltre sostiene di aver fatto registrare nel 2019 significativi incrementi nella specialistica ambulatoriale. "Analogamente i dati di produzione legati alle prestazioni di ricovero rese dall’Azienda nel corso del 2019 evidenziano un leggero incremento numerico rispetto alle prestazioni rese negli anni 2017 e 2018, pari a +3%. Il notevole incremento del valore di tali prestazioni è all’evidenza dovuto in parte alla maggiore qualità della compilazione delle S.D.O. (frutto di una più precisa politica di controllo della qualità e dell’appropriatezza dei ricoveri), ed in parte ad un effettivo maggior peso dei ricoveri stessi". (g.r.)
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