"I farmaci scarseggiano e dobbiamo dosare anche la carta", le sofferenze della Dulbecco: Fate Presto!

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images "I farmaci scarseggiano e dobbiamo dosare anche la carta", le sofferenze della Dulbecco: Fate Presto!

  09 giugno 2023 07:05

di GABRIELE RUBINO 

"Dobbiamo tagliare i fogli A3 per avere i fogli necessari ad assolvere le incombenze con i pazienti". E ancora: "Ci sono primari che lamentano la carenza di dispositivi essenziali". Al 'Ciaccio' cominciano a scarseggiare "i farmaci oncologici". Quest'ultima circostanza è implicitamente confermata da un acquisto diretto ordinato d'urgenza dall'Aou 'Renato Dulbecco' giusto qualche giorno fa. Una ridda, e questo è solo uno scorcio, di lamentele di 'ordinarie' disfunzioni che stanno affliggendo la nuova azienda ospedaliero universitaria, la più grande della Calabria e fra le più rilevanti (sulla carta) del Mezzogiorno, che in questa fase di start up stenta a decollare.

Banner

Le sofferenze attuali, pur ampiamente prevedibili ma non affrontate con adeguate contromisure, non sono di natura strettamente sanitaria bensì amministrativa e si concentrano nell'ex Pugliese, l'azienda incorporata che dal 28 aprile non esiste più per il fisco, per i flussi e per tutto il resto. Eppure non era difficile capirlo: per almeno un biennio sul piano sanitario, quello dei primariati che tanto ha appassionato e in passato azzoppato l'integrazione degli ospedali di Catanzaro, non cambierà sostanzialmente nulla perché ognuno - fino alla sacrosanta pensione - proseguirà in autonomia, come se Pugliese e Mater Domini non si fossero mai fuse. Ma adesso, siamo su un altro livello. L'integrazione amministrativa. Quella prevista financo dal codice civile e che, visto che trattasi di fusione per incorporazione, necessitava di una preparazione (quantomeno di un semestre) per allineare sistemi operativi, gestione ordini, anticipazione di liquidità dal tesoriere e, non da ultimo, anagrafica e comunicazioni varie dei dipendenti. E' vero che, per il rotto della cuffia, si è evitata la catastrofe (non fosse altro perché avrebbe comportato di per sé un enorme mole di contenzioso con il proprio personale) di pagare regolarmente gli stipendi agli ex Pugliese e, in qualche modo, viste le scadenze, di assolvere alle dichiarazioni dei redditi, così come il versamento dei contributi e così via. Ma all'incidente c'è mancato veramente poco. Il misto di improvvisazione e l'incombenza di evitare una calamità ha evitato il peggio. Ma la questione di sottofondo è nitida: le due aziende sono arrivate al matrimonio assolutamente impreparate, con le carte e le procedure 'burocratiche' (che fanno tutta la differenza del mondo) non in regola. Questo a causa della miopia di un dipartimento regionale che invece di coordinare questa grandissima e sfidante operazione se ne è lavato le mani, e ancora perché presunti professori (pagati senza contratto e obiettivi dalla Regione Calabria) hanno vaticinato su altro e diffusamente quasi tutti pensavano che l'inerzia tipica catanzarese avrebbe messo le cose a posto. Peccato che, ancora oggi, c'è testimonianza di un'identica missiva nell'oggetto che viene inoltrata tre volte: all'ex Pugliese, all'ex Mater Domini e alla Dulbecco. Se non bastasse fra le due aziende la maturazione dei buoni pasto viaggia su meccanismi diversi. Insomma, roba da far ridere se non piangere. 

Banner

Dei problemi, ribadiamo 'amministrativi', se ne sarà accorto anche il commissario straordinario Vincenzo La Regina che due giorni fa ha riunito i dirigenti giusto per ammettere l'esistenza di una mole non indifferente di criticità. In questo guazzabuglio, ci si sono messe pure le inchieste, che presumibilmente hanno contribuito a ritardare le nomine del direttore amministrativo e del direttore sanitario, che in realtà dovevano essere formalizzate già una settimana fa. Bene, è arrivato il momento di assumere le decisione, anche a costo di scontentare o la controparte regionale o quella universitaria. 

Banner

L'inedia non è più ammissibile. Anche perché, a ben vedere, di tutti i problemi - di nuovo - 'amministrativi' il più grave rimarrà quello per che ha visto le due aziende si incorporate non approvare l'ultimo bilancio di esercizio (2022) in autonomia per dichiarare quello che erano prima. Un vuoto nella continuità contabile che provocherà drastiche conseguenze. Ma per il momento, serve uno sforzo minore: la scelta degli altri manager e la normalizzazione di pratiche che sembravano routine fino a pochi mesi addietro. Non c'è tempo da perdere: fate presto!

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner