di GIOVANNA BERGANTIN
Divertiamoci un po’. Dribbliamo le giornate in cui si fatica a trovare un perché e accettiamo l’accattivante invito del Carnevale che puntualmente ritorna.
Un invito fatto di colori vivaci, suoni, luci, profumi e sapori che si mischiano e si riscoprono per le vie, nei chioschi e nei bistrot, nelle vetrine di ogni genere, stracolme ormai di mascherine, stelle filanti e coriandoli.
Atmosfera coinvolgente che ci porta a fare un tuffo nei ricordi d’infanzia. Nella mia città natale è una vera e propria gara per preparare “il carvè ad Santhià”, uno tra i più vecchi e importanti carnevali storici del Piemonte. Una festa di aggregazione e socialità che apre i battenti il 6 gennaio con “le Pule”, per raccogliere fondi, e continua con tante sfilate mascherate di carri allegorici, di gruppi figuranti, del corpo dei pifferi e tamburi e della banda cittadina che accolgono l’arrivo di Gianduja. Per tre giorni il Sindaco consegna le chiavi della città alle maschere di ‘Majutin dal Pampardù’ e ‘Stevulin d’la Plisera’, impersonate da una giovane coppia che è la protagonista di questa grande festa collettiva. Insieme si condividono “la fagiulata con la salama”, i veglioni dei piccoli e quello dei grandi, fino alla chiusura del martedì 25 con i giochi di Gianduja e il rogo del “Babàciu” in piazza. Altrettanto allegri e coreografici si preannunciano i festeggiamenti nei borghi calabresi, ma i più spensierati sono quelli vissuti nelle aule delle scuole.
Impossibile resistere alle risate contagiose delle mascherine dell’Istituto Comprensivo di Quattromiglia di Rende che, tra un turbine di danze e feste improvvisate da maestre, preside e genitori, sgambettano felici e gridano a squarciagola. (VIDEO) Ma per capire questa gioia fino in fondo, tocca immergersi nel chiasso assordante dove tanti visetti sprizzano vitalità in attesa dell’evento spensierato che si sta avvicinando.
”La tradizione della maschera – raccontano Simone e Greta della quinta primaria - riporta al periodo dell’anno in cui la gente poteva travestirsi e diventar ciò che non era nella vita e fare tanti scherzi”. Se i bambini scelgono di travestirsi da supereroi, maghetti, personaggi dei cartoon, da Spiderman, da Polpetta della serie animata dei 44 gatti, le bambine diventano regine e principesse della storia, della fantasia e delle favole.
Maria Cristina Salerno, in arte “le Torte di Muzzi” con Gianluca e i piccoli
Lorenzo, Laura e Giuliano, di quarta, presentano le loro attività “Noi siamo attenti all’ambiente e per coriandoli utilizzeremo delle foglie secche” “Inoltre, - concludono Gabriele e Alex- abbiamo costruito le mascherine con un esercizio di coding”.
“Questa la primaria del plesso di Arcavacata, – spiega la Dirigente dell’I.C. di Quattromiglia, Patrizia Passarelli - molto vicino all’Università, che partecipa con gli altri dislocati sul territorio di Rende, alle attività che riportano alle tradizioni del periodo festaiolo”. I piccolissimi di prima catturano l’attenzione con filastrocche e accarezzano l’idea che mangeranno tanti dolci e polpette per mettersi al riparo dalla Quaresima. Così, per seguire la tradizione di festeggiare a casa, vedi
amo un po’ cosa preparare. E’ convinta che il segreto dei dolci delle feste sia suscitare emozioni, Maria Cristina Salerno, affermata cake designer che modella come opere d’arte la pasta di zucchero e firma i suoi capolavori come ‘Le Torte di Muzzi’. Una passione, la sua, che è diventata in breve una professione, coltivata dividendosi tra grafici e software di progettazione e spatole e sac à poche del ristorante di famiglia, a Montalto Uffugo. La filosofia del “mettere ingegno nel design artistico per regalare bellezza alle bontà”, del resto, è parte integrante del dna di una quasi architetto, visto che è al traguardo della laurea, messa momentaneamente in sosta per dar spazio al suo progetto di vita con Gianluca.
Gli alunni dell'I.C. Quattromiglia- Plesso Arcavacata |
‘Biscotti in maschera’, per le feste di carnevale in casa |
“Da dieci anni ho le mani in pasta – spiega Maria Cristina- ma questa è una parte della storia, perché nel frattempo sono diventata mamma di Lorenzo, cinque
anni e Chiara di due. Senza l’incoraggiamento e il supporto di mio marito Gianluca e l’amore dei miei bimbi, probabilmente non sarei ciò che sono oggi”.
Una regalità intrinseca, quella delle sue torte, raccontata sapientemente non solo dalla proporzione delle figure e delle forme, ma anche dal sapiente dosaggio
delle velature dei colori, esibita nei momenti di felicità e immaginata dall’artista.
Adesso, in onore del grasso e lieto periodo del carnevale, per la gioia di mamme e bambini, ci regala un’idea semplice, colorata e allegra vestendo in maschera i
biscotti che, accanto a quattro chiacchiere o bugie che dir si voglia, levando il cappello, con l’inchino ci fan ben dire “benvenuto carnevale!”
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