“Riscontriamo che va di moda, negli ultimi tempi, intervistare dagli ospedali persone ammalate di Covid che hanno partecipato alle manifestazioni No Green Pass. Ma come mai nessuno intervista i familiari dei deceduti da vaccino ovvero le vittime di eventi avversi? Eppure esistono e sono migliaia e migliaia solo in Italia, 3 milioni almeno in Europa , lasciate senza cure pagate dallo Stato e senza notizia sui media. Se le volete incontrare, il 6 dicembre, alle 12, manifesteranno a Roma di fronte il Ministero della Salute. Queste persone sono passate da #Sivax a #novax”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato lanciando l’appuntamento di lunedì prossimo nella Capitale.
“Hanno fatto il percorso inverso a quelli intervistati ultimamente. Ma di queste persone nessuno si occupa: sono le vittime bianche del mainstream – afferma ancora la senatrice Granato -. Eppure la loro tragedia familiare e personale potrebbe essere o diventare quella di ciascuno di noi, qualora questo regime di imposizione di trattamenti sanitari venisse ulteriormente esteso e affermato con maggiore violenza e arroganza, senza il minimo studio sulle correlazioni che vengono puntualmente insabbiate anzi! Ma se c’è la certezza che queste siano terapie efficaci e sicure, perché questo argomento è tabù? E perché anche con tutte le torsioni e i ricatti del governo, milioni di cittadini italiani non si vaccinano?”.
“Guardate cos’hanno diramato dall’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro sul caso del 15enne sanissimo e sportivo improvvisamente dopo la seconda dose di Pfizer ricoverato in Terapia Intensiva: “non esiste, al momento, alcuna prova oggettiva che possa far propendere per tale correlazione” – incalza la senatrice -. Di quale prova oggettiva avrebbero bisogno? In assenza di studi sulle correlazioni, sono questi eventi che creano i dati! Oggi sono i medici che dovrebbero preoccuparsi di indicare e segnalare anche alle procure casi del genere. Dato che questi prodotti che sono imposti con violenza ad una intera popolazione inerme, anche ai minori, casi come quello di Catanzaro, purtroppo non isolati, potrebbero moltiplicarsi all’infinito. La famiglia del ragazzo dovrebbe immediatamente aprire una vertenza risarcitoria. L’onere della prova su prodotti studiati per soli due mesi prima di essere messi in circolazione spetta alla controparte, non alla vittima, sana e integra prima di accedere a questa terapia.
È di fondamentale importanza che ogni evento avverso sia accompagnato da denuncia/querela. Le procure devono essere assolutamente informate di quello che sta avvenendo nel silenzio assordante dei media e delle istituzioni".
“Intanto – conclude la senatrice Granato - una “chicca” viene dalla Germania: più sono i vaccinati più si alza il tasso di mortalità per tutte le cause. Un dato che a livello mondiale era già emerso da studi pubblicati su riviste scientifiche accreditate, che avevo già trattato in altro post. Ci sono almeno 100.000 pubblicazioni sull’argomento, ci sono i dati quotidianamente diffusi dalle fonti ufficiali. Per quanto riguarda i dati delle terapie intensive in Italia rimaniamo attorno sempre al 10% e nessuna fonte ufficiale riporta quanti dei ricoverati in terapia intensiva fossero vaccinati. Sappiamo con certezza almeno che a Catanzaro uno dei posti letto è occupato da un ragazzo di 15 anni appena vaccinato con Pfizer, che precedentemente era in ottima salute. Chi vi vuol male non è chi vi avvisa e vi informa, è chi vi impone per contrastare una malattia curabile delle terapie sperimentali informandovi parzialmente o disinformandovi scientemente”.
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