I Normanni e la Calabria, Saverio Abenavoli racconta il grande Cavaliere Boemondo

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  21 aprile 2021 13:02

E’ dedicato al più grande Cavaliere della Cristianità in Oriente il nuovo saggio storico di Saverio Abenavoli Montebianco - dal titolo “Il Normanno Boemondo “Miles Christi” principe di Antiochia - pubblicato dalla casa editrice catanzarese La Rondine Edizioni. Già Direttore della Unità Operativa Complessa di Epatologia e docente presso il Policlinico Universitario di Catanzaro, oggi eccellente cultore di storia medievale, Abenavoli con questo nuovo volume prosegue il lungo lavoro di ricerca che, attraverso la rivisitazione di documenti e testimonianze, ha già consentito di esplorare la magnifica storia dei cavalieri Normanni nell'Italia Meridionale, uno degli avvenimenti più importanti della storia del nostro Paese.

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“Marco Boemondo d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo Duca di Puglia e di Calabria – racconta Abenavoli nel presentare il libro - fu un personaggio di rilievo delle due grandi famiglie Normanne dei Quarrel-Drengot e degli Altavilla. Può essere considerato il più grande cavaliere guerriero di tutti i tempi, tale da essere paragonato ai Cavalieri dell’Iliade e della Odissea. Fu un Normanno vero, un grande condottiero che vinse molti ed importanti nemici, bellissimo e pieno di fascino. La personalità e l’opera di Boemondo furono un fenomeno molto più complesso della legittimità dell’operazione di recupero della espansione territoriale dell’Occidente, con l’esportazione dei modelli feudali normanni e la creazione di realtà politico-territoriali presieduti e governati dagli stessi capi della Grande Crociata. Il personaggio Boemondo, dal notevole intuito politico, professò la sua piena adozione ai più grandi ideali religiosi in nome dei quali combattere e soffrire. Più di tutti gli altri crociati, seppe impersonare il “Miles Christi” con il corollario dei valori cavallereschi del periodo medievale”.

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Prosegue, dunque, il percorso curato da Saverio Abenavoli alla riscoperta dei Normanni, esempio di altissima civiltà, che nell'XI e XII secolo scrissero pagine gloriose della Calabria e di Catanzaro come punti di riferimento per il commercio e la politica al centro del Mediterraneo.

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