"Abbiamo portato all’attenzione del Prefetto di Catanzaro, l’ennesima vicenda che rappresenta in negativo quello che è il rispetto istituzionale, nonché il valore democratico che caratterizza la maggioranza politica(?) che governa la città di Catanzaro". E' quanto si legge in una nota stampa di Alfredo Serrao, presidente Associazione I quartieri.
"C’è un altro tentativo, - prosegue - che si sta cercando di perpetrare in danno della città e, di quell’immagine ormai vilipesa, che appartiene al rispetto delle norme di legge, che impongono la convocazione del Consiglio comunale in tempi certi e non opinabili, di certo non quelli che sono stati indicati e che hanno il solo vantaggio – quasi fosse un valore (?) – di addomesticare la democrazia e le istituzioni alle esigenze politiche del sindaco Abramo e del suo cerchio magico".
"L’articolo 38, comma 8 del T.U.E.L. - si legge ancora - in ordine alle dimissioni dei consiglieri, recita: […]Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. Il consiglio, entro e non oltre dieci giorni, deve procedere alla surroga dei consiglieri dimissionari, con separate deliberazioni, seguendo l’ordine di presentazione delle dimissioni quale risulta dal protocollo. A fronte di tutto questo appare assolutamente offensivo e lesivo, in termini di legge, assistere allo spettacolo (tragi)comico di un sindaco, Sergio Abramo, sparito dai radar politici della città e, di un presidente del Consiglio, Marco Polimeni, che a giorni alterni recita il suo monologo, nella mutazione da agnello a lupo e viceversa…".
"Può ancora questa città - ribadisce Serrao - dover assistere ad un espropriazione della sua legittimazione democratica da parte di quanti sono diventati truppe di occupazione? Quelli che hanno occupato le istituzioni civiche, balcanizzando il Consiglio comunale ma, soprattutto gli stessi che tentano di occupare anche le coscienze dei cittadini, lavorando sottobanco e pensando che il popolo sia bue! A tutto questo, almeno in ordine al rispetto delle norme di legge, anche il Prefetto di Catanzaro dovrà necessariamente dire la sua".
"Fatto salvo che la norma possa essere indifferibile e rigida in ordine alla cronologia e tempistica per le dimissioni dei consiglieri comunali, diventando estensiva ed addomesticabile alla composizione del “mosaico” di giunta, quella che si vuole griffare come nuova, ma che nei fatti replica un sistema con le stesse modalità circa la decadenza per assenze di qualche consigliere comunale… Ci domandiamo - conclude - se la città e le sue istituzioni democratiche siano diventate lo zerbino per i piedi di Abramo, Polimeni e tutti quelli che ancora oggi ci offrono – bontà loro – questo indecoroso spettacolo di civiltà democratica, che certamente moltiplica, nel fango, l’immagine di una città, che per la loro firma, ha toccato il minimo storico nazionale. Liberiamo Catanzaro dagli invasori".
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