"Catanzaro è la città dei tanti cantieri, era uno slogan del sindaco Abramo, ma aggiungiamo noi, delle occasioni sprecate, Corso Mazzini ne detiene a pieno titolo il record di essere stato sciupato, come vera ipotesi di rilancio, per troppi anni. E’ stato sprecato troppo tempo immaginando grandi ipotesi di sviluppo, immaginando un centro commerciale all’aperto, immaginando grandi idee, mai pervenute, di manager privati cui era stato affidato il rilancio del centro storico, abbiamo soltanto immaginato, ma nei fatti tutto è rimasto come prima, anzi quello che era prima, oggi è ulteriormente peggiorato". Lo dice Antonio Nisticò, coordinatore cittadino de I Quartieri.
"Eppure la città è cosciente che la riscoperta di un’identità di comunità, sia strettamente correlata ad un azione di rilancio economico e sociale, quello che passa anche e soprattutto da un progetto organico di recupero del centro storico e di Corso Mazzini. Se è così - afferma il coordinatore de I Quartieri-, allora bisogna avere il coraggio di dire le verità, l’amministrazione Abramo deve prendersi le sue responsabilità, di un mancato progetto sul futuro di Corso Mazzini, partendo dalla consapevolezza che finora è stato sbagliato tutto".
"Ha sbagliato e sbaglia - prosegue Nisticò- a consentire su Corso Mazzini l’apertura di attività commerciali non in linea con un progetto riqualificazione, anche dell’offerta commerciale, che probabilmente dovrebbe essere ragionata prima di fare allocare negozi di cineserie, distribuzione automatica di bibite, ecc. Ha sbagliato e sbaglia a non effettuare una manutenzione intelligente del verde e delle piante allocate sul Corso, per come appare un obbrobrio consentire che le facciate di palazzi storici – magari da riqualificare – siano ostaggio di cavi elettrici che ne deturpano il decoro, senza richiamare alla responsabilità le società di gestione.
"Ha sbagliato e sbaglia a non richiamare ad un senso di responsabilità, mettendo da parte il solito e consunto piagnisteo, le associazioni di categoria ed i singoli commercianti a riqualificare, in termini di bellezza i loro locali e le vetrine che dovrebbero essere il biglietto da visita di una proposta commerciale, per molti versi superata da una mancanza di volontà diffusa. Ha sbagliato e sbaglia a non dare dignità alle vie limitrofe al Corso Mazzini, dove in un ragionamento di rilancio andrebbero ricollocate attività artigianali e di ristorazione, perché sono strade abbandonate i sanpietrini sono ormai spariti e rattoppati con cemento o asfalto, come intere vie come Piazza Larussa completamente sfornita di illuminazione pubblica".
"Ha sbagliato e sbaglia a non “pensare” seriamente ad un isola pedonale autentica, non a macchia di leopardo, magari istituendo da subito una prima zona dalla Camera di Commercio a Piazza S. Caterina prevedendo fasce orario “no tax” per i parcheggi presenti. Ha sbagliato e sbaglia a sprecare le azioni di rilancio della cultura finora fatti, ma che si perdono nel disordine totale, come l’esposizione di opere su Corso Mazzini, un evento da trasformare come permanente e non come fatto sporadico. Si creerebbe un area aperta museale di opere contemporanee, in un quadro che privilegi il bello della città, troppe volte violentato e dimenticato. Ha sbagliato a disperdere fondi comunali per managerialità che si sono palesate come inutili ed inconcludenti, senza valutare delle fiscalità di vantaggio per quanti possono investire sul Corso Mazzini, le stesse che in periodo di Covid-19 tutte le amministrazioni sono state “costrette” a pensare".
"Insomma -conclude- l’amministrazione Abramo ha sbagliato, ma oggi dopo questo periodo di pandemia, abbiamo realizzato che la città ha bisogno di riappropriarsi di spazi per una vivibilità ed una nuova forma di economia sostenibile, sbagliare ancora sarebbe un danno al futuro di questa nostra comunità.
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