I Quartieri si appellano a Berlusconi: "Non candidi Sergio Abramo alla presidenza della Regione"

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Silvio Berlusconi
  27 novembre 2019 14:57

La scelta del candidato governatore del centrodestra si avvicina. L'associazione I Quartieri decide di inviare una lettera aperta a Silvio Berlusconi. La richiesta è semplice: non candidare Sergio Abramo. Di seguito l'intervento del presidente Alfredo Serrao

 

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"Presidente Berlusconi,

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anche la Calabria il prossimo 26 gennaio 2020 andrà al voto per “scegliere” il suo Governatore, per restituire agli elettori  quello che è un diritto costituzionale, di fatto l’unica arma democratica che consente di premiare o di bocciare, chi o quanti, hanno saputo governare oppure inversamente hanno sgovernato un territorio.

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Perché anche la Calabria possa esprimere liberamente il suo voto, la politica, e Forza Italia  deve oggi più che mai sapere indicare un percorso, capace di esprimere un sentimento di alto profilo ma, soprattutto deve riuscire a dare ascolto ai territori.  In tutto questo la Calabria non può essere un territorio extra, preso atto che tutti gli osservatori politici sanno che una vittoria del centro-destra è praticamente scontata. E’ chiaro che il collante di un alleanza deve andare oltre gli uomini e che, per quanto ci appartiene, ogni giudizio resta ristretto nell’alveo del ragionamento politico, mai deve andare oltre ed in particolare, mai deve neppure lontanamente sfiorare il profilo personale.

Sono mesi che quanti – anche legittimamente – aspirano a misurarsi ed autoproporsi perdendo di vista l’unità della coalizione. Sono mesi che il popolo assiste ad uno spettacolo, che ha la connotazione del non decoro politico. Se tutto questo il popolo lo commenta e, inopportunamente lo sopporta, allora noi crediamo sia giunto il tempo di fare grande chiarezza, di sgombrare il campo da candidature, quelle che il popolo di fatto non vuole. Il popolo, in particolare i cittadini di Catanzaro, non vogliono Sergio Abramo candidato a Presidente della Calabria.

Non lo vogliono per una serie di motivazioni politico-amministrative e per una serie di incompiute che ormai la citta, capoluogo di regione, è costretta sotto il suo governo cittadino a sopportare. Candidare il sindaco e presidente della provincia di Catanzaro, Sergio Abramo è uno schiaffo che il partito di Forza Italia darebbe ad un intera comunità, in un momento storico in cui il centro destra, nella sua compattezza ha già la vittoria in tasca, pure candidando anche una “grasta” (una pianta).

Presidente Berlusconi, sarebbe una jattura politica candidare alla presidenza della regione Calabria, Sergio Abramo, dopo che ha regnato diciassette anni in una città dove:

i ritardi sul depuratore non sono mai colpa sua, ma degli altri…però i cittadini di Catanzaro Lido vivono ammorbati dalla puzza dell’attuale depuratore;

dove esistono aree fallimentari della città, sventrate da interventi strutturali con fondi PRU e PRUST, ormai cimiteri urbani, Parco Romani resta un esempio;

dove i quartieri e le periferie, dopo diciassette anni del “regno” Abramo sono condannate ad essere degradati  dormitori, portate  alla ribalta dal buon Brumotti di Striscia la notizia;

dove dopo diciassette anni del mirabolante sviluppo promesso da Abramo sulla città, la popolazione residente è scesa da circa 100mila abitanti agli 87mila odierni, con una disoccupazione imperante;

dove nel corso dei diciassette anni del regno di Abramo, il problema parcheggio nel centro storico resta una eterna incompiuta;

dove il commercio è stato ucciso, non solo per la presenza dei centri commerciali alle porte della città, bensì per una mancata programmazione economica, nonostante le decine di migliaia di euro spese per consulenze sul marketing urbano.

Vede Presidente Berlusconi, non sempre avere “i conti in ordine” all’interno di un comune è sinonimo di “buona amministrazione” e di sviluppo di una città. Perché in fondo significa aver sacrificato, tagliando, i servizi di una intera comunità. Parliamo ovviamente sempre della città di Catanzaro, quella che solitamente chiude tutti i venerdì alle 14.00, per poi riaprire il lunedì alle ore 08.00.

L’era Abramo ha consegnato alla storia una città capoluogo spettrale e demolita nel suo DNA. Non esiste infatti nessun evento di rilievo culturale, nazionale oppure internazionale. Non esiste una sinergia programmatoria di sviluppo turistico. Dopo diciassette anni di governo Abramo non esiste un piano del traffico e della viabilità.

Ed ancora di più, Presidente Berlusconi, come potrebbe Lei in quota Forza Italia candidare alla presidenza della regione Calabria, il sindaco Sergio Abramo, che di fatto ha ridotto, politicamente la città di Catanzaro ad un mero dormitorio, dove esiste una vera e propria questione sociale, sommersa dalla dignità delle persone: la povertà dei tanti!

Una città non a misura di giovani e di bambini: ricordiamo l’ordinanza sempre del buon sindaco Abramo, che vietava ai bambini di giocare a palla per le strade cittadine, come se fosse un danno.

Sempre la stessa città non a misura di disabilità, dove la politica delle barriere architettoniche è ben rappresentata dalle centinaia di dissuasori e paletti, disseminati nel centro storico e per le vie cittadine: praticamente una città off limits.

Il regno di Abramo dopo diciassette anni consegna una città strangolata dall’abusivismo ambulante commerciale, di frutta e verdura,  che non solo penalizza i commercianti onesti, ma che non tutela la salute pubblica.

Una città dove Welfare è solo una parolaccia, dove le politiche sociali sono lasciate al volontariato dei pochi. Dove sulla sanità si è soltanto registrato un libero esercizio di mera campagna elettorale.

Presidente Berlusconi potremmo continuare all’infinito elencando tantissimo altro, per come Lei potrebbe magari anche non credere, basterebbe chiedere ad un comunissimo cittadino, quello che dopo diciassette anni non vuole affidare il suo futuro politico, ancora a Sergio Abramo, Presidente della Regione Calabria.

Presidente, noi non lo voteremo. Abramo non è il nostro candidato, in quanto politicamente rappresenta un elemento di divisione della coalizione e non di compattamento della stessa, per come non lo è, senza il probabilmente, per tutta la Città di Catanzaro".

 

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