I requisiti e documenti per chiedere il contributo da 2 mila euro. Il "Riapri Calabria" da 40 milioni per le imprese

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images I requisiti e documenti per chiedere il contributo da 2 mila euro. Il "Riapri Calabria" da 40 milioni per le imprese

  10 maggio 2020 16:35

Numeri alla mano l'emergenza sanitaria in Calabria è sotto controllo. La crisi economica causata dal Coronavirus invece a mordere. Pochi giorni fa la giunta Santelli ha presentato quella che dovrebbe essere soltanto la prima parte del piano "Riparti Calabria" (LEGGI QUI). Dei 150 milioni di euro finora stanziati dall'esecutivo regionale, 120 hanno due canali: 80 milioni di euro sono per il "Lavora in Calabria", contributi a favore dei lavoratori, e altri 40 milioni per il "Riapri Calabria", destinato invece alle microimprese e partite Iva. Quest'ultimo prevede l'erogazione di un contributo a fondo perduto pari a 2 mila euro per ciascuna attività richiedente. La selezione delle domande (20 mila con il bonus pieno) avverrà su base cronologica, cioè secondo l'ordine temporale della presentazione delle stesse. Ci sarà quindi un "Click day", ancora da stabilire. Sul portale regionale Calabria Europa è stato comunque pubblicato l'avviso in preinformazione che stabilisce ulteriori requisiti gli interessati ad ottenere il bonus.

FATTURATO E ATTIVITA' CHIUSE CON IL LOCKDOWN DI MARZO- In premessa vengono stabiliti dei criteri dimensionali. I beneficiari devono avere un fatturato compreso fra i 5 mila e i 150 mila euro. Le imprese devono comunque risultare attive al 1° gennaio 2020 e devono essere quelle attività "sospese" dai Dpcm dell'11 e del 22 marzo. Tutte quelle attività non considerate "essenziali" nella fase più acuta del lockdown, obbligate ad abbassare le saracinesche.

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CERTIFICAZIONE DI UN PROFESSIONISTA E DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA SUI REQUISITI- La domanda avrà almeno due documenti. Uno è la certificazione di un professionista che "l’aiuto concedibile non eccede
comunque il fabbisogno di liquidità determinatosi per effetto dell’emergenza COVID19". L'altro è un formulario in cui - attraverso una dichiarazione sostitutiva- il richiedente certifica di essere in possesso dei requisiti previsti dall'avviso. Di seguito i principali.

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I REQUISITI. ESSERE IN REGOLA CON I VERSAMENTI IN FAVORE DEI DIPENDENTI, CON LA NORMATIVA ANTIMAFIA E NON AVER SUBITO INTERDITTIVE- L'avviso in preinformazione elenca una serie di requisiti di ammissibilità della domanda. "Non aver commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, relativamente al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori o essere in possesso della certificazione che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti della Regione Calabria di importo pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte del medesimo soggetto (DURC). 
 "Essere in regola con la normativa antimafia".  Non aver subito interdittive: "Possedere la capacità di contrarre con la pubblica amministrazione, nel senso che nei confronti del Beneficiario non sia stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’art. 9, comma 2, lett. c), del decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231 e ss.mm.ii., o altra sanzione che comporti il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, compresi i provvedimenti interdittivi di cui all’Art. 14 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.; IL VINCOLO "TERRITORIALE"- Inoltre, per accedere al contributo è necessario dimostrare un vincolo territoriale della propria attività, ossia: "Avere sede operativa o unità produttiva locale destinataria dell’intervento nel territorio della RegioneCalabria". E' poi richiesto essere iscritto o alla Camera di Commercio territorialmente competente o all'apposito Albo delle imprese artigiane.
LE ALTRE CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA'- Non saranno ammesse le domande presentate delle "imprese in difficoltà", secondo le definizioni comunitarie. A titolo di esempio Srl con perdite pari a più della metà del capitale sottoscritto, imprese con procedure di insolvenza o imprese che hanno ricevuto aiuti per il salvataggio non ancora restituiti. Ancora, la strada è sbarrata per chi è "stato destinatario, nei 3 anni precedenti alla data di pubblicazione dell’Avviso, di procedimenti amministrativi connessi ad atti di revoca per violazione del divieto di distrazione dei beni, di mantenimento dell’unità produttiva localizzata in Calabria, per accertata grave negligenza nella realizzazione dell’investimento e/o nel mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’iniziativa, per carenza dei requisiti essenziali, per irregolarità della documentazione prodotta, comunque imputabile al soggetto beneficiario, e non sanabile, oltre che nel caso di indebita percezione, accertata con provvedimento giudiziale, e, in caso di aiuti rimborsabili, per mancato rispetto del piano di rientro". 


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