Da Bovalino a Pietra Cappa, in memoria delle vittime innocenti di 'ndrangheta calabresi. Anche una delegazione della Fondazione Trame e dei volontari di Trame.Festival prenderà parte al cammino promosso dall’associazione Libera nel cuore dell’Aspromonte, fino al monolite più alto d’Europa che si innalza sopra San Luca.
Dal 2003 il sentiero traccia il percorso di chi non vuole dimenticare, ripercorrendo i passi che un pentito descrisse nei dettagli per permettere alle forze dell’ordine di trovare le spoglie del fotografo di Bovalino, sequestrato il 22 luglio 1993. “Un percorso faticoso dal punto di vista fisico ed emotivo, ma liberatorio per chi è convinto che la memoria sia la base di partenza per non essere sommersi dall’indifferenza”, fanno sapere gli organizzatori.
Giunta alla sua diciassettesima edizione, l’iniziativa, fortemente voluta dalla referente Libera Locride Deborah Cartisano, coinvolge anche i familiari delle vittime Giuseppe Tizian, Celestino Fava, Gianluca Congiusta, Vincenzo Grasso, Giuseppe Russo Luzza, Fortunato Correale, Antonino Marino, Demetrio Quattrone, Renato Vettrice, Rocco Gatto.
Lungo il sentiero, ogni tappa corrisponde ad una vita stroncata ingiustamente dalla mafia, una testimonianza da raccontare e ricordare. Per la Fondazione Trame è occasione per fare della memoria riflessione, presa di coscienza e impegno quotidiano contro le mafie, per instillare e dare vita a nuove consapevolezze, strappare le vittime dall’oblio e far in modo che quello che è stato non sia mai più, per dare volto e voce alla Calabria che non vuole più essere indifferente, per riappropriarsi di una terra che non è solo ndrangheta.
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