I tirocinanti degli uffici dell'Asp di Catanzaro si rivolgono ai candidati: "Il nostro incarico scadrà a fine gennaio, ci saranno disservizi"

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L'ingresso dell'Asp di Catanzaro e dell'ex Pugliese (dove c'è una parte rilevante di amministrativi della Dulbecco)
  16 gennaio 2020 14:58

Ventiquattro tirocinanti degli uffici amministrativi dell'Asp di Catanzaro inviano una lettera ai candidati alle prossime elezioni regionali.

"Con questa nota vogliamo portare alla Vostra attenzione la nostra situazione di “tirocinanti amministrativi” coinvolti - a partire dal 01 dicembre 2017 e fino al 31 gennaio 2020 - in un percorso di formazione professionale all’interno degli Uffici Amministrativi dell’ASP di Catanzaro. Siamo in 24, la maggior parte di noi proviene dal cosiddetto bacino dei “lavoratori percettori di mobilità in deroga", scrivono nella lettera.

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"Nel 2015 abbiamo partecipato ad una Manifestazione di Interesse dalla Regione Calabria (meglio conosciuta come “Bando Giustizia”) ed in seguito a questo Bando, nel 2017 abbiamo iniziato questo percorso formativo on the job presso gli uffici amministrativi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e da allora contribuiamo quotidianamente a sostenere il lavoro dei dipendenti dell’ASP ed a rimediare alle scoperture di personale presente in azienda. Per la maggior parte di noi tirocinanti, l’indennità mensile di 500 euro rappresenta l’unica forma di sostegno economico; pertanto la reiterazione dei tirocini formativi - che ha rasentato il lavoro nero legalizzato - è stato fino ad ora l’unico strumento concreto di sussistenza e l’unica opportunità di continuare ad avere un rapporto con il mondo del lavoro, anche senza diritto alcuno", prosegue la lettera.

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"Il 31 Gennaio prossimo il nostro incarico terminerà e molti dei nostri uffici di assegnazione resteranno sprovvisti del nostro operato che, tra l’altro, si è ormai reso indispensabile a garantire l’erogazione delle prestazioni dovute all’utenza. A testimonianza dell’effettiva carenza di personale e dei disservizi che si verrebbero a creare con la nostra assenza, i Direttori delle varie Unità Operative dell’ASP -attraverso lettere indirizzate agli uffici preposti- hanno fatto richiesta di proroga del nostro contratto ma tutto ciò è rimasto, ad oggi, inascoltato. Nel frattempo, come da cronaca degli ultimi giorni, l’ospedale di Lamezia Terme chiude ambulatori e ridimensiona reparti e probabilmente -a partire dal 31 gennaio 2020- non riuscirà a garantire l’erogazione di servizi essenziali per i cittadini quali prenotazioni ad analisi di laboratorio, a visite, ad esami strumentali; pagamento del ticket sanitario; disbrigo di pratiche sanitarie di carattere amministrativo necessarie a portatori di handicap, anziani e quant’altro, ossia tutte quelle istanze di cui ci siamo fatti carico noi “tirocinanti amministrativi” negli ultimi due anni".

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"Alla luce di queste considerazioni ed in questo periodo di grande fermento politico, ci stiamo chiedendo se la nostra esperienza, le competenze acquisite e gli sforzi fatti da noi e dal personale che ci ha fino ad ora supportato nel processo di formazione ed inserimento aziendale, potranno essere capitalizzati dal sistema sanitario calabrese e possano trasformarsi in una concreta opportunità lavorativa che renda dignità a noi ed alle nostre famiglie, evitando anche lo spreco di ingenti risorse pubbliche spese per la nostra formazione. Per questo motivo riteniamo di dover porre all’attenzione pubblica la nostra particolare situazione e chiediamo il sostegno ed il coinvolgimento di quanti si candidano a governare, nei prossimi anni, la nostra Regione affinché possano farsi promotori ed attuatori di un giusto coronamento di una vicenda che ci interessa personalmente ma che, temiamo, possa avere delle ripercussioni anche sui cittadini con i quali ci interfacciamo quotidianamente da ormai 24 mesi. Noi siamo aperti ad ogni confronto, che però sia concreto e proficuo perché il tempo dei tirocini è per noi finito".

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