I vaccini e le vacanze

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Filippo Veltri
  29 maggio 2021 07:29

Guai a toccare le vacanze agli italiani ha giustamente scritto il New York Times! Ormai da qualche settimana in molti hanno infatti iniziato a chiedersi come faranno a conciliare le date della loro vaccinazione con le ferie estive. Il  New York Times ha pubblicato un articolo titolandolo: «La spinta delle vaccinazioni in Italia deve fare i conti con un’istituzione sacra: le vacanze estive». Il sommario spiega efficacemente il dilemma di molti connazionali: «La campagna di vaccinazione nel paese sta accelerando, ma si sta per infrangere sul periodo delle ferie, con timori da parte delle istituzioni che alcuni preferiscano partire invece di ricevere la loro dose».

Al di là di come ci vedono gli altri da fuori, esercizio sempre utile per conoscersi un po’ meglio, il problema delle ferie e delle vaccinazioni interesserà nei prossimi mesi milioni di persone. Al momento non sembra esserci una soluzione, anche se il confronto prosegue tra alcune regioni, che vorrebbero poter vaccinare i turisti, e il governo con una posizione ancora non ben definita.

Intervistato di recente sul tema, il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha provato a ridimensionare la questione: «È bene che chi va in vacanza regoli le proprie vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale. […] Sono aperto a qualsiasi proposta che le regioni vorranno farmi; ovviamente a tutto c’è un limite che è il pragmatismo, se facciamo voli pindarici e invenzioni, io non ci sto». Non tutti hanno gradito le dichiarazioni di Figliuolo, considerato che era stato lo stesso generale a ventilare l’ipotesi dei vaccini in vacanza qualche settimana prima.

Il problema principale delle vaccinazioni dei turisti nei luoghi di vacanza è che il sistema di prenotazione dei vaccini è gestito dalle singole regioni, sulla base di una lista di persone registrate nei sistemi informatici dei servizi sanitari regionali. Dato che non c’è un registro nazionale, i richiami per le seconde dosi sono quindi affidati alle regioni, che devono tenere conto anche delle dosi di vaccino a disposizione. Per vaccinare i turisti i loro sistemi di prenotazione dovrebbero essere in grado di condividere i dati, ma poiché ogni regione ha scelto il proprio sistema in autonomia ci potrebbero essere problemi di compatibilità.

C’è poi il tema della disponibilità delle dosi. Da aprile sono distribuite alle regioni sulla base della popolazione residente, e non più sulla base degli obiettivi del piano vaccinale, come avveniva in precedenza. Questo vuol dire che ogni regione ha a disposizione un numero di dosi che non comprende l’eventualità di vaccinare anche persone non residenti (esclusi i domiciliati non residenti che abbiano però il medico di famiglia in quella regione). La proposta di vaccinare i turisti comporterebbe quindi la necessità di una compensazione delle dosi tra territori. Le regioni non sono però mete di turismo estivo tutte allo stesso modo: alcune dovrebbero ricevere molte più dosi di altre, con la possibilità che si crei un rallentamento della vaccinazione dei residenti.

Il problema potrebbe essere in parte mitigato nelle regioni dove il sistema di prenotazione indica già la data della seconda somministrazione. Chi si prenota può in questo caso scegliere il giorno della prima dose in base a quando dovrà presentarsi per la seconda, cercando di non far coincidere le date con quelle delle vacanze. Non tutte le regioni consentono però di prenotare molto avanti nel tempo, e questa potrebbe essere un’altra complicazione, senza contare che essere vaccinati potrebbe essere un requisito richiesto nel caso di viaggi verso l’estero.

Filippo Veltri

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