“I veri dati sul mare calabrese”: la Regione fa chiarezza dopo il report Goletta Verde di Legambiente

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images “I veri dati sul mare calabrese”: la Regione fa chiarezza dopo il report Goletta Verde di Legambiente

  17 luglio 2025 15:29

di CARLO MIGNOLLI

“Siamo stanchi di subire atteggiamenti che vanno contro la Calabria. Siamo stanchi di chi diffonde un’immagine distorta della nostra regione, soprattutto a danno di chi ogni giorno lavora con serietà per tutelare l’ambiente e valorizzare il territorio.”

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Con parole accese e dirette, l’assessore regionale al Turismo Giovanni Calabrese ha aperto la conferenza stampa convocata d’urgenza per replicare con fermezza ai recenti dati diffusi da Legambiente sullo stato delle acque calabresi, contenute nel report Goletta Verde 2025.

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Durante l’incontro, sono stati illustrati i dati ufficiali sulla qualità delle acque calabresi, alla presenza del dirigente generale del Dipartimento Ambiente Salvatore Siviglia, del presidente di Arpacal Michelangelo Iannone e del direttore del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Iiritano.

Calabrese ha voluto subito chiarire che “non c’è alcuno scontro con Legambiente, ma una profonda divergenza di vedute”, e ha aggiunto: “Ieri eravamo presenti alla loro conferenza stampa, insieme al direttore Siviglia e al presidente di Arpacal Iannone. Ci sono stati presentati dei dati che, secondo noi, non rispecchiano la realtà.”

L’assessore ha spiegato che Goletta Verde ha effettuato 23 prelievi, “mentre noi ne abbiamo eseguiti oltre 3.000. E il dato è chiaro: il 93% delle acque calabresi risulta eccellente. I loro campioni sono stati prelevati alla foce dei fiumi, che per legge è zona non balneabile, in quanto soggetta a scarichi e contaminazioni non rappresentative del mare aperto.”

Una valutazione definita da Calabrese “gravemente dannosa per l’immagine della Calabria, soprattutto in piena stagione turistica”. “Non possiamo accettare che da Roma arrivino comunicati stampa che mortificano il lavoro del Dipartimento Ambiente, di ARPACAL, di oltre 200 operatori che ogni giorno monitorano il mare, e dell’intero governo regionale che, con il presidente Occhiuto, sta portando avanti una rivoluzione sul tema della depurazione” ha dichiarato l’assessore.

Alla domanda su eventuali ritardi nella depurazione, alla luce dello stanziamento di 15 milioni di euro da parte della Regione, Calabrese ha risposto in modo netto: “Assolutamente no. Quel piano era già previsto e fa parte di una programmazione strutturata. Stiamo lavorando con SoRiCal, che ora ha un ruolo centrale. Tutti gli impianti sono monitorati con sonde e, in tempo reale, rileviamo eventuali criticità.”

In merito ai dati scientifici, Calabrese ha ribadito che “Arpacal è l’unico ente titolato a stabilire la balneabilità delle acque. Solo nel 2025 abbiamo già effettuato 1.946 campionamenti, e solo nel circa 2% dei casi sono emerse criticità, sempre e solo alle foci fluviali.”

“Dire che il mare della Calabria è inquinato al 55% è una falsità colossale” ha aggiunto. “Il mare della Calabria è pulito. Dove ci sono criticità, interveniamo subito. Ma una campagna nazionale che mistifica i fatti non può passare sotto silenzio.”

Secondo l’assessore, anche Legambiente Calabria avrebbe preso le distanze da quel comunicato nazionale: “Hanno chiarito che si tratta di 23 prelievi, 10 dei quali non conformi, e che si riferiscono a tratti non balneabili. Quello nazionale è stato invece un attacco ingiusto.”

Il presidente di Arpacal, Michelangelo Iannone, ha presentato un quadro dettagliato dei dati, sottolineando l’enorme distanza tra il monitoraggio dell’ente e quello effettuato da Goletta Verde: “Nel 2024 Arpacal ha effettuato 3811 campionamenti e 7622 analisi - eseguite dai nostri laboratori accreditati - riscontrando “non conformità” sull’ 1,8%. Nel 2025, al 30 giugno, sono stati effettuati 937 campionamenti e 3894 analisi. I nostri controlli riguardano batteri come escherichia coli ed enterococchi intestinali. In caso di superamenti, attiviamo immediatamente i protocolli previsti per legge.”

Iannone ha spiegato che la normativa impone il divieto di balneazione alle foci dei fiumi: “Ogni anno la Guardia Costiera emette un’ordinanza che vieta il bagno in quelle zone. Non è una questione regionale, è una regola valida per tutta Italia. Le analisi di Legambiente si sono concentrate proprio su quei tratti, e questo altera la percezione della realtà.”

E ha aggiunto con fermezza: “Dire che il 55% del mare calabrese è inquinato è una bufala. È una notizia falsa, fatta ad arte. I nostri dati certificano che siamo ben sotto il 2% di criticità, e sempre in zone dove il bagno è già vietato.”

Il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Salvatore Siviglia, ha parlato con tono misurato ma visibilmente amareggiato: “Sia io che l’assessore siamo persone equilibrate. È raro che alziamo la voce, ma stavolta è stato superato il limite. Si è trattato di un attacco violento e ingiusto contro una Regione che sta lavorando seriamente da anni.”

Siviglia ha ricordato che il sistema calabrese si basa su una rete di oltre 200 persone, che lavorano anche nei giorni festivi: “Il 15 agosto, mentre altri sono in vacanza, i nostri tecnici sono sul campo a gestire segnalazioni e ad assistere i Comuni. Ecco perché è inaccettabile subire attacchi fondati su 23 prelievi.”

Ha poi illustrato l’approccio operativo del Dipartimento: “Riceviamo segnalazioni anche da comuni cittadini, attraverso un portale anonimo. Interveniamo entro due ore. Inoltre, il nostro sistema GIS ci consente un monitoraggio in tempo reale di ogni punto critico. Questo non è un intervento spot: è una pianificazione strutturale che dura tutto l’anno.”

In chiusura, Siviglia ha parlato dell’accesso al PNRR: “Tre anni fa la Calabria non poteva partecipare perché non aveva un gestore riconosciuto. Ora abbiamo SoRiCal, abbiamo investito, abbiamo ottenuto i fondi. Non ci fermiamo qui.”

Calabrese ha concluso con un appello: “Il mare è vita, è lavoro, è dignità. Noi ci assumiamo ogni responsabilità, ma pretendiamo rispetto. I dati veri sono questi. I calabresi e i turisti devono sapere che il nostro mare è pulito. E continueremo a lavorare, giorno dopo giorno, per tutelarlo.”

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